Il socialismo democratico può ripartire da Pertini

I partiti socialdemocratici e/o socialisti europei se la stanno passando bene?

Non troppo.

Eppure non dovrebbe essere così da un punto di vista strettamente teorico… La crisi economica causata dalla pandemia covid anticipata da quella speculativa del 2008, le differenze di ricchezza esistenti con il forte aumento di divario economico tra i supermanager e le persone normali avrebbero dovuto rafforzare le idee alla base di una moderna socialdemocrazia oppure dei principi liberalsocialisti.

Eppure ciò non è avvenuto. 

I socialisti hanno compiuto un errore: si sono appiattiti sulle politiche liberiste annacquandole un pochino con il sociale e partecipando alle grosse coalizioni.

L’errore è stato commesso a partire dai primi anni novanta nei parametri scelti per Maastricht. Andava sin dall’inizio scelta una strada diversa, ma negli anni 90, dopo la caduta del muro, vi era un’altra condizione economica e si respirava un clima politico diverso, euforico… Ma tant’è l’errore è stato fatto in quel momento.

Dopo i partiti socialisti hanno scelto più o meno il blairismo, per arrivare alle difficoltà di oggi. 

A questo punto si pone un dilemma: è possibile per i partiti socialisti europei ripartire o sono destinati alla estinzione?

A mio modesto parere è possibile ripartire solo se verranno fatte alcune scelte:

1) rimettere il benessere della persona al centro della attività politica.

2) scegliere come obiettivo l’Europa non di Maastricht ossia quella burocratica ma quella degli Stati Uniti d’Europa.

3) seppellire il liberismo spinto od annacquato scegliendo un più moderno socialismo liberale.

Il socialismo non gode di buona salute, ma può rinascere più forte che mai… Basta volerlo e magari con un aiutino da parte di Sandro Pertini, esempio da seguire e spirital guidance, da sempre il più  amato, da qualunque parte oggi si trovi, farebbe comodo.

di Salvatore Calleri – Presidente Fondazione Antonino Caponnetto