E’ ora di lottare per salvare il Pianeta, facciamo sentire la nostra voce!

Venerdì 15 marzo, in quasi 1.000 città di almeno 82 paesi in tutto il mondo, le giovani generazioni hanno organizzato uno sciopero scolastico. La ragione? La mancanza di azioni efficaci sui cambiamenti climatici. Il via è stato dato da un’adolescente svedese, Greta Thunberg. La sedicenne svedese insieme al movimento #FridaysForFuture si sta battendo ormai da un anno per protestare contro la mancanza di azioni concrete a favore del clima. Thunberg ha tenuto un TED Talk a proposito del cambiamento climatico, ha parlato sul clima al COP24 delle Nazioni Unite in Polonia ed infine, al World Economic Forum del 2019 a Davos, ha con enfasi rimproverato i leader mondiali e detto: “I don’t want you to be hopeful. I want you to panic”.
L’adolescente svedese all’inizio non immaginava che la sua protesta “domestica” diventasse un movimento di tipo globale; non immaginava la sonorità mondiale che avrebbe avuto il suo gesto quando iniziò la sua protesta nell’agosto 2018, recandosi in bicicletta dinanzi al Parlamento svedese ogni venerdì e sedendosi con un cartello fatto a mano che diceva “Sciopero scolastico per il clima”.
È vero che i ragazzi devono andare a scuola, ma l’istruzione potrebbe non avere importanza se i governanti e le persone non lavorano assieme per ridurre gli effetti già devastanti del cambiamento climatico. Questo è il messaggio che vuole far passare Greta Thunberg e i sostenitori di #FridaysForFuture. La maturità di una ragazzina di appena 16 anni fa notizia e mette in imbarazzo tutti noi adulti. Thunberg riconosce il ruolo determinante che hanno i leader mondiali sul cambiamento climatico; in una intervista al Financial Times ha detto: “Noi ragazzi non siamo in grado di cambiare effettivamente le politiche climatiche, siamo troppo giovani. Solo le persone che adesso sono al potere possono farlo, ma devono farlo ora!”.
La manifestazione del 15 marzo ha fatto sentire la propria voce protestando in ogni continente. La manifestazione è riuscita a canalizzare l’informazione e ad aumentare il dibattito sul clima, creando anche maggiore frustrazione tra le persone ancora poco sensibili al tema. I giovani sono coloro che avranno in mano il futuro del mondo nei prossimi anni, perciò hanno anche più a cuore il futuro del della terra rispetto a noi adulti.
Gli scienziati avvertono che l’impatto dei cambiamenti climatici come le condizioni meteorologiche estreme sono già mortali e dannose e che abbiamo solo una decina di anni per limitare il devastante riscaldamento mondiale.
Il tema comune delle manifestazioni è stato quello di scuotere i governi a ridurre in modo aggressivo le emissioni di gas serra. Thunberg è stata in grado di spingere il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a impegnarsi a spendere un miliardo di euro per mitigare il cambiamento climatico tra il 2021 e il 2027. Tra le richieste degli scioperanti c’è anche quella di avere una voce in capitolo nel processo politico, cambiando l’età minima per votare. Una richiesta, quest’ultima, che può avere basi solide, perché il 73enne Trump non ha mostrato con le sue politiche e i suoi tweet un atteggiamento sul clima più maturo rispetto alla 16enne Greta Thunberg.

di Antonio Zinilli

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