Samb Modou e Diop Mor, uccisi nove anni fa a Firenze

“Il 13 dicembre 2011, a Firenze, Gianluca Casseri, un frequentatore di Casa Pound, uccise, in piazza Dalmazia, Samb Modou e Diop Mor, senegalesi, e ne ferì un altro, Moustapha, al Mercato Centrale. Non si trattò del gesto isolato di un folle, ma di un atto che si inseriva nel clima alimentato da una parte consistente degli organi di informazione, delle forze politiche, dei personaggi che fanno opinione (e che portò, poi, nel 2018, alla sparatoria di Luca Traini a Macerata e, poco tempo dopo, all’assassinio di Idy Diene, anche lui senegalese, sul ponte Vespucci a Firenze, ad opera di Roberto Pirrone).

Un Clima che aveva e continua ad avere, al centro affermazioni razziste e xenofobe divenute senso comune (siamo di fronte ad un’invasione, vengono nel nostro Paese per delinquere, ci rubano le case, prima gli italiani) nate nell’ambito dell’estrema destra nazi-fascista e divenute, poi, parole d’ordine di partiti come la Lega, ma con riflessi anche nei comportamenti di altre formazioni, vedi PD e 5Stelle”. Moreno Biagioni, con un bellissimo articolo su Volere la luna, ci ricorda i nostri fratelli Samb e Diop, altrimenti nel dimenticatoio di tante altre morti violente dei nostri “familiari” d’oltre mare.

Un clima di odio che sfociava sempre più spesso in atti di intolleranza e barbarie, e che veniva quasi giustificato dagli opinionisti di una certa stampa, che era quasi tutta filo leghista o di quella parte del PD e 5Stelle che diceva “aiutiamoli a casa loro”. Novelli Ponzio Pilato, bravi a lavarsi le mani per non prendere posizione. Per essere nel mezzo dove dici tutto per non dire niente. Intanto i nostri fratelli morivano, “sparati” o nei campi di pomodoro, o negli incendi delle baraccopoli, o affogavano in mare, senza nessuno che andasse ad aiutarli. È necessario ricordare che il tema dell’immigrazione è stata ridotta, sia dalla destra che dalla sinistra (sic) a questione di ordine pubblico, tanto che i vari provvedimenti hanno sempre penalizzato i migranti.

Prima con la legge Turco-Napolitano, poi con la Bossi-Fini, per giungere a misure ancora più dure e penalizzanti per chi viene in Italia, fino all’operato del ministro Minniti, che autorizzò veri e propri lager nel deserto libico (tra l’altro ancora in funzione) e poi i decreti sicurezza di Salvini. Modificati di poco dall’attuale governo, ma che contengono ancora restrizioni e limiti per i migranti. In questo contesto, molte amministrazioni locali prendevano provvedimenti restrittivi contro i lavavetri, gli ambulanti, insomma contro tutti coloro che non erano “italiani”. Gli opinionisti facevano a gara per costruire il clima di paura e terrore del diverso, del migrante, del nomade. 

Oggi è importante ricordare  Samb e Diop per dire come Papa Francesco che siamo “Fratelli tutti” e mangiamo tutti alla mensa del Signore, dividendo il pane. È importante non dimenticare Samb e Diop per rinnovare il nostro impegno per costruire un mondo di uguali senza ingiustizie. Un mondo libero dove donne e uomini sono universalmente una sola grande umanità.

di Claudio Caldarelli e Eligio Scatolini