MEDITERRÁNEO

Di Marcel Barrena

Con Eduard Fernández, Dani Rovira, Anna Castillo; Sergi López, Alex Monner, Melika Foroutan

Presentato ieri in apertura alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma, il film è basato sulla vita di Oscar Camps il “socorrista” spagnolo fondatore di Open Arms, l’associazione umanitaria nata con lo scopo di salvare le vite dei profughi in mare. Un tema molto attuale che riguarda le condizioni in cui le persone che fuggono dai loro paesi, vengono raggruppati in campi profughi più simili a campi di concentramento che a strutture dove uno stato deve ospitare i richiedenti asilo. Spazi all’aperto privi delle più basiche misure di igiene, dove tende di fortuna e giacigli di cartone, sono le uniche alternative a chi ha lasciato dietro di sé appartamenti, case, lavori e le oneste  occupazioni di una vita intera. Persone che fuggono a piedi da paesi in guerra, in questo caso da Siria e Afghanistan e che giungono in Turchia da dove poi vengono imbarcati accatastati su barconi fatiscenti. Parliamo di traversate della fortuna, fatte soprattuttosu gommoni che, come vedremo nel film, vengono poi sistematicamente e deliberatamente forati dagli scafisti con i coltelli in prossimità delle coste. Il piano è ben strutturato  proprio per approfittare della legge per cui, se un profugo viene salvato dal mare può entrare in un paese europeo ed essere considerato richiedente asilo, mentre se entra via nave o via terra, viene dichiarato clandestino e automaticamente espulso. Migliaia di persone che ogni giorno fuggono dalle terribili realtà dei loro paesi d’origine, pagano grosse cifre per un passaggio barca e nonostante non sappiano nuotare, vengono abbandonati dagli scafisti su questi gommoni destinati ad affondare nel mar Mediterraneo in prossimità delle spiagge come quelle di Lesbo (isola che sta a soli 10 km dalle coste turche).

Oscar, il protagonista (Eduard Fernández) uomo con un carattere difficile e spinoso, è un uomo testardo e solitario, abituato ad andare contro tutto e tutti, probabilmente con un passato da alcoolista, sta vivendo un periodo buio della sua vita. Rimane colpito da una immagine del telegiornale, dove si vede il cadavere di un bambino affogato durante uno sbarco di profughi sull’isola di Lesbo in Grecia. Rimane talmente scioccato dalla vista di quel corpicino portato dalla marea, che immediatamente decide di partire per Lesbo come volontario, per offrire la sua competenza di addetto al salvataggio in mare. Essendo il capo di una squadra di addetti al salvamento, cerca di trovare all’interno del suo staff qualche volontario che voglia unirsi a lui per offrire aiuto su quelle tristi spiagge. L’unico finalmente che si decide a seguirlo, ma solo per un paio di giorni, è Gerard (Dani Rovira) che affronterà insieme ad Oscar l’avventura più stravolgente di tutta la loro vita. Una volta arrivati a Lesbo, infatti, i due si renderanno conto dell’impossibilità di salvare tutti i profughi che costantemente e quasi quotidianamente vengono sbarcati dagli scafisti in mare aperto, ma soprattutto dovranno constatare la realtà di quell’isola dove nessuno ha la minima intenzione di organizzare attività di salvataggio, dove gli abitanti e le autorità non solo non li aiuteranno, ma faranno di tutto per fargli capire che non sono i benvenuti. L’unica che li appoggia e li accoglie è la proprietaria di una locanda che li ospita e li aiuta offrendo loro cibo e amicizia. Invece che i due giorni preventivati, i due rimarranno parecchi mesi impegnati a prestare soccorso in mare alle migliaia di persone abbandonate in acqua, finché  altri membri della squadra di Barcellona  come Nico ed Esther ( la brava Anna Castillo) poco apprezzata da Oscar perché non ritenuta sufficientemente pronta, li raggiungeranno per dare una mano soprattutto al testardo Oscar, che non ne vuole sapere di mollare. Non ci sono scusanti, la legge del mare è chiara: lasciare affogare una persona è assassinio, dice Oscar alla Guardia Costiera che non alza un dito per organizzare i quotidiani salvataggi. Con l’andar del tempo, la gente del posto imparerà a conoscerli e a rispettare la loro più totale dedizione alla causa, poi finalmente, grazie ad un fotografo che li raggiunge dalla Spagna, l’opinione pubblica mondiale verrà a conoscenza del campo profughi di Moria e del tremendo dramma dell’isola di Lesbo.   

di Silvia Amadio

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