Bombe atomiche

Dagli anni della guerra fredda qualche bomba atomica in meno, ma più distruttiva. Diminuito dalle 70 mila testate alle circa 12.700 bombe atomiche attuale. L’arsenale nucleare ufficialmente in possesso di nove stati,  da tempo sta crescendo qualitativamente attraverso la modernizzazione, vedi i missili ipersonici.

La guerra in Ucraina, è solo l’ultimo acceleratore di una situazione esplosiva già accesa in quasi tutti i continenti. Le guerre di aggressione ci sono sempre state, ma venivano e vengono silenziate, perché utili agli interessi economico-finanziari globali, o perché funzionali al mantenimento di un gendarme nel medio oriente. L’aggressione di Israele nei confronti della Palestina va avanti da 70 anni, ma nessuno ne parla, nessuno invia armi ai palestinesi.

Ma ciò che sta determinando l’eventuale ricorso alle bombe nucleari e l’invasione russa della Ucraina. L’uso di tali armi è stato più volte richiamato anche da Putin. Tutti e nove i paesi che detengono le bombe atomiche, hanno programmato un aumento dei loro arsenali nucleari. Negli ultimi anni sono stati sospesi o annullati diversi accordi di “non proliferazione”.

Nella conferenza di Revisione del Trattato di non proliferazione, in corso all’Onu, conclusa con un nulla di fatto, i nove paesi atomici hanno votato contro la riduzione degli armamenti. Il bando alle bombe atomiche, è sostenuto dai paesi che non le hanno. Intanto tutti cercano uranio arricchito per iniziare o proseguire la corsa ad armarsi di nuove e più potenti bombe atomiche.  A quelle che già ci sono,  egli arsenali, sono sufficienti per distruggere la Terra e tutti i pianeti intorno e qualche costellazione. Eppure si continua ad armarsi. Gli Stati spendono molto del loro Pil, per finanziare acquisti di armi di distruzione di massa. La spesa globale delle armi è superiore alla spesa per eliminare la fame nel mondo. Miliardi di persone muoiono, ogni anno, ogni mese, ogni giorno, per fame e malattie correlate. Miliardi di persone che potrebbero essere salvate se invece di far proliferare le bombe atomiche, si facesse proliferare il pane, ho il grano. Ma non è così, anche nei paesi dove la povertà incide su larga parte della popolazione, India, Pakistan ecc. le spese per le armi nucleari aumentano. Per questo è necessario un percorso inverso, che riduca l’armamentario atomico a beneficio dell’armamentario del grano.

di Claudio Caldarelli e Eligio scatolini

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