“Superiamo gli ostacoli”, la Roma al fianco dei tifosi con disabilità

Con la prima partita in casa, allo Stadio Olimpico, riparte “Superiamo gli ostacoli”, l’iniziativa della Roma lanciata per facilitare il trasferimento, da casa agli spalti, di tutti i tifosi giallorossi con disabilità motoria.

La società giallorossa, in collaborazione con la Protezione Civile Arvalia, predisporrà veicoli omologati per il trasporto di persone con disabilità e per i loro accompagnatori, con volontari che organizzeranno il trasferimento e l’assistenza nel corso della partita. Il servizio, che è prenotabile sul sito della Roma, è stato inaugurato a maggio scorso, a partire dall’ultima partita in casa.

Teniamo molto a questa iniziativa – ha spiegato Pietro Berardi, CEO della squadra – il nostro impegno è quello di facilitare l’accesso allo stadio di tutti i nostri tifosi disabili, prendendoci cura di loro non soltanto a ridosso e durante la gara ma da quando escono di casa fino a quando ci faranno ritorno, al termine della partita. Vogliamo iniziare subito, dall’ultima gara di campionato, con l’obiettivo di garantire questo servizio, e nuove attività di supporto, per l’intera durata della prossima stagione”. Parole che vengono condivise anche dalla Ministra per la Disabilità, Erika Stefani: “Accogliamo con soddisfazione il progetto dell’AS Roma. Lo sport è sinonimo di inclusione e ogni iniziativa che serva a rimuovere le barriere crea opportunità per tutti, non solo per le persone con disabilità. Siamo soddisfatti che le società sportive siano attente al tema e auspichiamo che anche altre realtà promuovano tali idee”.

Un’iniziativa di grande spessore, di vicinanza e di attenzione a cui si va ad aggiungere il servizio di radiotrasmittenti, dotate di auricolari monouso, per i tifosi non vedenti che potranno così ascoltare, stando allo stadio, la radiocronaca della partita. Un tema, quello della disabilità e delle pari opportunità, particolarmente caro alla Roma, che a giugno scorso ha partecipato al progetto “Sport senza barriere: ognuno a modo suo”, promosso dalla Fondazione Tetrabondi e dal Festival dell’Architettura, e che grazie alla raccolta fondi derivata dall’asta delle magliette dei calciatori riesce a finanziare iniziative di grande spessore, sociale e umano. Perché lo sport è veicolo di integrazione e deve fare di tutto per abbattere le sue barriere, a iniziare da quelle architettoniche.

di Lamberto Rinaldi

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