La Pace oltre ogni guerra

La Pace, in tanti la invocano, ma nessuno, realmente la vuole. La guerra, che tutti condannano, ma in tanti, realmente la vogliono. Dirsi pacifisti è una cosa, essere pacifisti è un’altra cosa. La pace si costruisce giorno per giorno, con l’agire quotidiano, con la disobbedienza civile nonviolenta, con l’obiezione di coscienza, con le manifestazioni, con i cortei, con i presidi davanti ai cancelli delle fabbriche che producono armi e munizioni.

Ma non è così. La Pace resta una invocazione inascoltata, una meteora, una utopia. Al contrario la guerra è reale. C’è ogni giorno in ogni luogo del mondo. Produce danni. Distrugge scuole e ospedali. Uccide, causa dolore e sofferenza. La guerra è la guerra.

Uno scandalo la spesa per le armi, dice il segretario Vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Gallagher, per conto di Francesco. “Non possiamo permetterci una assuefazione alla guerra, non possiamo rassegnarci al fatto che le spese militari abbiano raggiunto il loro record nel pieno di una crisi economica generata dalla pandemia…Bisogna mantenere vivo l’ideale della Pace e l’idea che questa guerra finirà, anche se non sarà la fine immaginata da Zelensky o da Putin”.

Il pacifismo, gli aggrediti e gli aggressori. Non è sufficiente condannarla, la guerra, per evitare di esserne coinvolti. Eppure l’Europa che a parole si dichiara pacifica o pacifista, non ha esitato nell’ entrare in guerra, con il sostegno alla Ucraina, aggredita dalla Russia.

Non c’è stato nessun tentativo serio diplomatico. Eppure l’Europa è l’eccellenza nel diritto diplomatico per risolvere i conflitti prima che esplodano. Una guerra che a parole nessuno voleva è diventata una guerra totale che produce povertà, fame, disuguaglianza.

La voce più insistente, più potente, più categorica nell’ invocare la Pace, è quella di papa Francesco, che in ogni occasione ripete che l’unica soluzione è la Pace. Ma anche Papa Francesco viene isolato. Censurato. Criticato. Gli interessi in gioco sono enormi. Il profitto è enorme e l’avidità umana è senza fondo.

La popolazione soffre il freddo, la fame. Soffre la morte dei suoi figli. Le popolazioni che soffrono non vogliono la guerra, ma i loro governanti, riescono ad imbonirei, facendogli credere la la guerra è per il loro bene. Mentre soffrono il freddo e la fame e la morte dei figli. La guerra è per il loro bene.

La Pace perpetua (stile Kant) si può sognare ed è bello farlo, ma nel frattempo, quella Pace deve essere costruita, giorno dopo giorno. Sulle macerie della sofferenza e del dolore deve tornare a sventolare l’arcobaleno, tra le risate dei bambini che giocano con gli aquiloni.

È ora di dire agli americani che la loro guerra non è la nostra guerra. È ora dire agli americani che la Pace è la nostra natura, il nostro modo di vivere, cercando le soluzioni migliori affinché non ci siano più aggressori e aggrediti. La natura dell’Europa è di essere fratelli, nel l’uguaglianza e nella libertà. Questa è la Pace che sogniamo e questa è la Pace che vogliamo realizzare.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

Print Friendly, PDF & Email