Ecomafia: aumenta illegalità

di Claudio Caldarelli

Nel report di Legambiente emerge, in tutta la sua drammaticità, l’aumento diffuso della illegalità mafiosa. Aumentano anche i reati ambientali. Alla Campania il triste primato, alla provincia di Avellino la cemetificazione illegale. In provincia di Napoli la rifiuti connection. Più di 4020 illegalità ambientali registrate nel 2022. Una media di 11 reati al giorno. Una illegalità diffusa, che non risparmia le regioni del nord.

Cemetificazioe, rifiuti, inquinamento, gestione di appalti, turbative d’asta, devastazione del territorio, tutto viene usato per consumare nella illegalità, il territorio e depauperare le sue risorse. Il bene comune asservito al male privato.

La folle corsa delle ecomafie viene foraggiata da comportamenti inadempienti di istituzioni che dovrebbero vigilare e controllare. I reati ambientali si consumano ogni giorno, su tutto il territorio nazionale. Il ciclo del cemento come quello dei rifiuti. Tutto passa tra le mani dei faccendieri asserviti alle cosche mafiose che ormai attraversano l’Italia.

Roma supera Napoli nella classifica dei reati ambientali, con 1135 illeciti e 1176 persone denunciate. Il lavoro di inchiesta e giudiziario è stato imponente, con ottimi risultati, ma le illegalità crescono ancora. Con l’apertura dei cantieri del Pnrr il rischio di infiltrazioni è reale e attuale. È necessario stilare un piano di contrasto.

La gestione del ciclo dei rifiuti come quello della cementificazione, sono una prova di quanto è profonda l’infiltrazione mafiosa in ogni suo cardine. La spazzatura, si muove sotto il controllo illegale di cosche che hanno tentacoli in ogni luogo di decisione politico-amministrativa. Riescono a sfuggire al controllo e piazzare le loro società di comodo nella gestione diretta e indiretta di ogni piccolo pezzo di questo ciclo senza fine.

Per Legambiente quella contro l’ecomafia è una doppia sfida che si può vincere da un lato rafforzando le attività di prevenzione e di controllo nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse stanziate con il Pnrr.

È necessario anche un coordinamento europeo di contrasto alle mafie, modificando alcune normative per rendere più incisivo l’intervento giudiziario contro le cosche mafiose che monopolizzano il mercato dei rifiuti.

Una battaglia dura e ardua, ancora da iniziare, intanto il dato che colpisce è che l’illegalità ambientale aumenta ogni giorno.

 

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