Fondazione Intercultura

di Aurora Ercoli

L’associazione di volontariato “Fondazione Intercultura” è stata fondata nel 1955 ed è presente in 159 città italiane e in oltre 60 Paesi di tutti i continenti.

Questa associazione finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale, programmi di formazione per docenti e dirigenti scolastici, e coinvolgono ogni anno migliaia di studenti, scuole e volontari da tutto il mondo.

Da oltre 20 anni, Intesa Sanpaolo affianca la Fondazione Intercultura nella promozione dei programmi di mobilità studentesca internazionale, permettendo a studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero di poter partecipare a programmi di studio in diversi paesi del mondo.

Quest’anno, con l’aiuto della banca, saranno 19 ragazzi delle scuole superiori ad impegnarsi nell’anno scolastico 2023-2024 all’estero.

Elisa Zambito Marsala, responsabile di Social Development and University Relations di Intesa Sanpaolo dice: “L’impegno per garantire ai giovani il diritto all’istruzione è per noi una priorità. Sostenere la possibilità di accesso agli studi e la scelta consapevole dei percorsi formativi da parte dei giovani significa prevenire l’abbandono scolastico e di conseguenza ridurre le disuguaglianze sociali.

Intesa Sanpaolo ha sempre mostrato una grande attenzione alla formazione dei giovani, allo sviluppo di competenze trasversali, al sostegno all’internazionalizzazione delle scuole, tutti strumenti che consentono ai ragazzi di adattarsi a un panorama lavorativo in continua trasformazione, impegno che condividiamo con il programma di Intercultura”.

Invece, le parole di Roberto Ruffino, segretario generale della Fondazione Intercultura dice: “Ringrazio Intesa Sanpaolo per aver rinnovato ancora una volta il proprio sostegno ai programmi di Intercultura. Siamo particolarmente orgogliosi di veder partire 19 ragazze e ragazzi per diverse destinazioni nel mondo. Il sostegno di Intesa Sanpaolo non è soltanto un beneficio importante per i ragazzi che avranno opportunità fondamentali per le loro future scelte professionali, ma è anche uno stimolo alla scuola italiana perché si internazionalizzi e si arricchisca dal confronto coi sistemi educativi di altri Paesi”.

 

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