Il tempo/ritmo

L’emozione pura di essere pubblico quando il teatro è teatro con la È maiuscola. Il vero teatro non si recita nei grandi teatri, il teatro teatro si recita ovunque ci sia un grande testo, una immensa passione e una forte stravaganza. Quando il pubblico piange, insieme, tira su con il naso, si asciuga le lacrime, ma soprattutto quando il pubblico, non riesce a trattenere le lacrime, lo spettacolo funziona e dà spettacolo si trasforma in “teatro”.

Sabato 2 dicembre, nella sala conferenze del castello Orsini di Fiano Romano, Paolo Sabatino ha messo in scena la sua prima commedia “La vita è questa”, di cui ha curato la regia, ma è stato anche sapiente interprete.

Con lui sul palcoscenico altre sette interpreti, Stefania Brunetti, Maria Sole Brunetti, Bruno Fabbri, Daniela Antonucci, Simona Baldanza, Adele Franchi e Luca Pia. Tutti bravissimi, emozionati e appassionati. Centrati, ognuno nel proprio ruolo, senza grinze o sbavature. Attrici e attori, non alle prime armi, verrebbe da dire, eppure era la prima volta che calcavano le scene. Come era la prima volta che Paolo Sabatino metteva in scena la prima commedia da lui scritta.

Un inizio cantato e musicato da Caterina Angeli e dal coro ANPI che hanno interpretato un testo di Sabatino.

Una commedia stravagante che si fonde con la tragedia, tipica della recitazione dei grandi testi al San Carlo di Napoli. Una “summa” di Raffaele Viviani e Annibale Ruccello, per approdare alla recitazione propria di Eduardo.

“La vita è questa” riesce a trasformare lo spettatore in protagonista della tragedia che avviene all’interno di una famiglia che è la famiglia universale. Nell’istante stesso in cui, nell’intimo dell’attrice o attore, avviene uno scatto analogo a quello visto, egli (il pubblico) comincia a sentirsi protagonista della vicenda della commedia, i sentimenti e le emozioni, la sofferenza e il dolore, della parte diventano suoi personali.

Poche volte la partecipazione del pubblico si trasforma in sentimento della donna/attrice o attore, Paolo Sabatino riesce in questa magia teatrale. Ma, ci riesce perché sul palco ha fatto salire donne e uomini, attori senza esserlo, ma capaci di essere se stessi, dentro personaggi reali della quotidianità. Un caso unico, di sensibilità artistica riflessa sulla scena, verificandosi spontaneamente, cercando l’azione creativa. Il pubblico/protagonista applaude se stesso, sentendosi sul palco del parterre, annullando la distinzione tra spettatore e attore. La scena è unica, una grande famiglia allargata, gender, queen, LGBT+queer, un crogiolo di essenze individuali fuse in una grande umanità. Tutto per creare il tempo-ritmo di una espressione verbale senza parti sonore, ma creato dalle battute del discorso. Le lettere, le sillabe e le parole sono le note della trama, mai banale, mai retorica, ma sempre attuale. Un parlare sonoro, musicale, avvolto da espressioni facciali intense; Luca Pia, Adele Franchi, Simona Baldanza, Daniela Antonucci, Bruno Fabbri, Maria.

Sole Brunetti, Stefania Brunetti e Paolo Sabatino. Sono loro, tutti insieme, il “tempo/ritmo” della commedia, che determinano un’atmosfera leggera o grave, solenne o gioiosa, sofferta o ironica. Sono loro, il tempo/ritmo che non ha bisogno della scena, essendo loro la scena, con emozioni e stati d’animo complessi o leggeri, con linee drammaturgiche classiche, svolgimenti interiori contrastanti, in grado di creare e sovrapporre tempo/ritmo diversi.

Un gruppo teatrale sopra le righe che esprime forza ed energia, fantasia e immaginazione, l’attenzione agli oggetti, l’azione, il senso del vero e l’autenticità, il tempo/ritmo, i ricordi emotivi, il contatto, l’adattamento, la logica e la coerenza, le caratteristiche interiori, il fascino scenico interiore (minimale ndr) l’etica e la disciplina, il controllo e la precisa definizione dei personaggi. Tutti questi elementi vivono in quella parte dell’anima in cui irrompono gli elementi della vita psichica delle attrici e attori insieme agli altri elementi spirituali del personaggio.

Il teatro delle emozioni che emoziona con il metodo K. S. Stanislavskij, sono loro: Paolo Sabatino, Stefania Brunetti, Maria Sole Brunetti, Daniela Antonucci, Simona Baldanza, Adele Franchi, Luca Pia, Bruno Fabbri.

Claudio Caldarelli