I punti e a capo

Il direttore mi ha chiesto entro oggi l’articolo per la mia rubrica e in occasione del passaggio di consegne tra le cospicue frazioni di tempo che noi per convenzione chiamiamo anni, per la prima volta mi ha indicato anche il tema: L’anno passato e l’anno che verrà. Ce ne sarebbero di cose da scrivere, ma io stamattina però non ho affatto voglia di celebrare o meno alcunché. Ho la testa ancora piena di poesie e canzoni per una serata passata in quel di Gavignano; poesie e canzoni che sicuramente, per dirla come Patrizia Cavalli “non cambieranno il mondo”, ma che tanto contribuiscono a farci sentire bene e a dire quello che vorremmo sentire più spesso. Voglio chiudere questa frazione di tempo denominata 2023 con il solito (spero non venga mai a noia) augurio che la bellezza ci salvi e con una mia poesia: “I punti e a capo”.

I punti e a capo

Riprovevole il punto e a capo,

eterno motore di inflessibili tregue.

Il rammarico di uno specchio bugiardo

brontola di punti esclamativi, estenuanti.

Per fortuna sono in estinzione

Al contrario prolificano quelli interrogativi,

per non parlare dei puntini di sospensione.

Il dilemma, infine, si rifugia nelle parentesi,

non chiude i cassetti,

e nemmeno passa l’aspirapolvere.

 

Paolo Sabatino