Il fallimento dell’Occidente

Secondo me bisognerebbe ripartire da Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani, per varie ragioni. 

Una lastra del mondo contemporaneo, dei limiti e delle potenzialità umane tra Oriente e Occidente. 

Terzani lo scrisse a ridosso del 2004, anno della sua morte. Lo sguardo sulla realtà e la capacità di immergervisi senza perdersi e poi raccontarla è degna del miglior Pasolini. 

C’è una cosa che colpisce. Traspare in Terzani, in fondo, la certezza dell’ineluttabilità dell’omologazione di tutto il mondo all’Occidente. 

Quel processo di massiccia inculturazione da parte dell’Occidente a guida Usa nei confronti dell’intero pianeta, chiamato globalizzazione, per almeno tre decenni è sembrato davvero inesorabile, ma ora?

A me paiono clamorosi i cenni di cedimento che sta attraversando negli ultimi anni. 

L’Occidente ha in realtà fomentato un’ombra specularmente opposta ai suoi modelli economici, culturali, politici, che sta nutrendo e dando vita ad un fenomeno di netto rifiuto di questo processo davvero imponente. 

La Guerra in Ucraina di Putin è stato un gesto di rottura totale con l’Occidente e i suoi valori, i paesi Brics si compattano sempre più forti, i valori tradizionali delle destre danno vita a un agglomerato di ferma resistenza alla inculturazione valoriale occidentale. 

Da un’omologazione certa passiamo a un multipolarismo sempre più polarizzato e attraversato da chiusure e tensioni. 

Lucio Carraciolo dice che l’Europa è una piccola aiuola, intorno c’è la giungla. 

Il mondo è in guerra. Non mi pare si vedano luci all’orizzonte, sinceramente. 

Giacomo Fagiolini   

 

 

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