Tratta di esseri umani: l’Europa come via di transito verso gli Stati Uniti

Un aereo con 303 persone di nazionalità indiana, di cui 13 minori, è stato fermato all’aeroporto di Vatry in Francia, il 22 dicembre scorso, dopo che una segnalazione anonima aveva informato la procura di Parigi che i passeggeri erano, con tutta probabilità, vittime della tratta di esseri umani.

L’aereo, utilizzato per voli charter, era partito dagli Emirati Arabi e aveva come destinazione finale l’aeroporto di Managua, in Nicaragua. In Francia avrebbe dovuto solo effettuare uno scalo tecnico, se non fosse intervenuta l’autorità giudiziaria che ha provveduto a far scendere e identificare tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio.

L’airbus 340 è risultato appartenere alla compagnia rumena Legend Airlines e, dai rilevamenti effettuati attraverso FlightRadar, aveva già percorso la stessa rotta almeno altre 4 volte nel solo mese di dicembre. La compagnia non ha rivelato il nome del cliente, ma ha chiarito che non ha sede in Europa.

 L’agenzia di stampa francese AFP ha reso noto che una fonte vicina alle indagini ha riferito che si tratta di lavoratori indiani che vogliono raggiungere gli Stati Uniti o il Canada, tentando il passaggio della frontiera attraverso l’America centrale.

Il 26 dicembre scorso le autorità francesi hanno predisposto un nuovo volo con destinazione Mumbai per 276 dei 303 passeggeri fermati, 25 persone invece hanno chiesto asilo politico, mentre due passeggeri sono stati trattenuti dalle autorità per il sospetto traffico di esseri umani; le due persone sono state poi rilasciate, ma risultano ancora sotto indagine.

Il Nicaragua sembra destinato a diventare la nuova meta per i flussi migratori, anche africani, con destinazione finale gli Stati Uniti. Una volta arrivati in Nicaragua, attraverso rotte con transito in Europa, principalmente con scalo in Francia e Spagna, si muovono verso l’Honduras e il Guatemala per arrivare in Messico e da lì tentare di varcare la frontiera. Molti provano a passare anche attraverso la Colombia percorrendo la pericolosissima Darien Gap, la foresta pluviale montagnosa tra la Colombia e il Panama.

I numeri degli immigrati extra continentali in America Centrale è in crescente aumento da ormai un decennio e ora è in rapidissima crescita. Le motivazioni sono da rintracciare sia nella questione libica e le restrizioni europee sia nel fatto che alcuni Stati dell’America Centrale offrono visti temporanei- circa un mese- con cui muoversi liberamente fino alla frontiera.

I tentativi di arrivare alla destinazione finale, comune ai migranti del centro America e agli extra continentali, possono richiedere anni e i costi, gestiti dalla criminalità organizzata, sono molto più elevati rispetto a quelli previsti per la traversata del Mediterraneo.

Per scampare dall’inferno si cercano nuove strade. Sempre più pericolose, sempre più costose e troppo spesso mortali.

Nicoletta Iommi