La Tabula Peutingeriana: uno “stradario” dell’antichità

Secondo un noto adagio, tutte le strade portano a Roma. Oggi sarà solo un modo di dire, eppure c’è stato un tempo in cui era effettivamente così. 

A partire dal 312 a.C., anno in cui venne lastricata la prima delle strade romane, la più famosa, la Regina Viarum, ovvero l’Appia Antica, Roma iniziò un programma di costruzione delle strade che seguì di pari passo le sue conquiste. In ogni nuovo territorio acquisito, soprattutto in Italia, nei tempi della Repubblica, veniva realizzata una strada che collegasse la capitale con la nuova provincia: l’Appia collegava Roma a Capua e poi a Brindisi, quindi all’ Italia meridionale; l’Aurelia, risalente alla metà del III secolo a.C., conduceva fino a Cosa e a Pyrgi, colonie strategiche di nuova fondazione; la Flaminia, votata nel 220 a.C., metteva in contatto l’Urbe con il Nord Italia e così via.

Un documento che rende l’idea dell’entità dei collegamenti al tempo della Repubblica e poi dell’Impero Romano è la cosiddetta Tabula Peutingeriana, dal nome dell’umanista che lo possedeva, Konrad Peutinger. 

Risale a circa il XIII secolo e fu copiato da in monaco anonimo a Colmar, in Francia, da un documento più antico. 

La Tabula non è da considerarsi una rappresentazione fedele dei paesaggi e delle distanze ma piuttosto una sorta di diagramma che dava l’idea di come muoversi da un punto all’altro. 

Non è chiaro a quale documento la Tabula si rifaccia, ma si ritiene che possa essere la carta del mondo preparata dall’amico e suocero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa, con lo scopo di dare una idea della rete viaria dopo che Augusto la riordinò.

Probabilmente la tavola originale non fu realizzata in un unico periodo, ma a blocchi, alcuni probabilmente non più aggiornati. Ad esempio nella zona della Liguria di Levante non è menzionata la Via Emilia Scauri, del 109 a.C.: probabilmente quindi quella porzione di mappa venne realizzata anteriormente a questa data. 

Inoltre viene menzionata in Tracia, la città e poi capitale dell’impero, Costantinopoli, inaugurata nel 330: questa parte di mappa sarà quindi posteriore.

L’originale si ritiene sia stato compilato intorno alla metà del IV secolo.

In totale sono indicate 555 città e 3.500 tra santuari e strutture importanti con alcune indicazioni approssimative sulle distanze.

La Tabula, documento prezioso, contribuisce ad ampliare le nostre conoscenze sui collegamenti ai tempi dell’antica Roma e a far sembrare un po’ più vicino a noi e alle nostre consuetudini un mondo antico di due millenni.

di Fabio Scatolini

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