Migranti: pandemia del respingimento

È pandemia. Nel mare nostrum, il Mediterraneo, è pandemia. Migliaia di morti, donne e bambini. Nel mare del respingimento, per meglio dire, della non accoglienza, si muore e si continua a morire. Una pandemia nel mare. Nessuno cerca il vaccino perché il vaccino alla pandemia nel mare è: l’accoglienza. La fratellanza. Il sentirsi parte comune di un unico organismo vivente. Eppure le stragi continuano. La violenza non ha fine. L’indifferenza dei popoli, dell’Europa in primis, è sotto gli occhi di tutti. È pandemia, nel mare, e nessuno vuole curarla. La vita dei migranti, dei nostri fratelli d’oltremare, non vale niente.  Nel di zero. E si lasciano morire.

Oltre 200 mila minori soli in 5 anni in Europa. Il nuovo rapporto di Save the Children enuncia la strage continua e l’abbandono continuo dei bambini. In tanti, in fuga da conflitti, da violenze  e da fame, hanno chiesto asilo in Europa. Più di 700 minori, neonati compresi, hanno perso vita nel tentativo di raggiungere le coste europee. Oltre 2.000 i bambini soli, senza famiglia, sbarcati in Italia nel 2020. I bambini stranieri non accompagnati sono oltre 200 mila in fuga dalle guerre. Hanno chiesto asilo in Europa negli ultimi cinque anni, ma è probabile che il numero di bambini e ragazzi arrivati sulle nostre coste sia molto più alto. Molti di loro, infatti, sono costretti a vivere nascosti, nell’ombra, a rischio di sfruttamento e abuso. Lo afferma il nuovo rapporto “Protection Beyond Reach” di Save the Children, diffuso in questi giorni, a cinque anni dal giorno in cui il piccolo Alan Kurdi perse la vita in un naufragio di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere l’Europa. Da quel tragico giorno, più di 700 bambini, neonati compresi, sono affogati nel tentativo di essere accolti dall’Europa, in pericolosi viaggi “senza” speranza.

Alcuni minori, pochi, si vedono accolta la richiesta di status di rifugiato, mentre per la maggioranza dei bambini, questa richiesta viene respinta, parcheggiata negli uffici della burocrazia, o non presa in considerazione. Sono i bambini che rimangono soli, senza tutela, alla mercé dei più turpi traffici di vite umane. Viene negata loro, anche la possibilità di ricongiungersi con i propri familiari.

In Italia dall’inizio dell’anno sono sbarcati 2.168 minori non accompagnati. Molti sono rinchiusi negli hotspot mentre molti altri si danno alla fuga per paura di essere rimpatriati. La sofferenza maggiore è delle donne che dopo essere state vittime di violenze e soprusi di ogni genere, si vedono separare dai loro figli. Una situazione intollerabile per un paese civile e per il rispetto dei diritti umani. È necessario attivare da subito un programma di accoglienza, ricongiungimento e protezione delle famiglie e dei minori. Notizie preoccupanti arrivano da Ventimiglia, dov’è molte famiglie sono bloccate al confine e rischiano di cadere nelle mani dei trafficanti. Un allarme rosso anche dalla rotta dei Balcani, dove è sempre più difficile transitare per l’Europa. Una Europa indifferente, molto Ponzio Pilato, se ne lava le mani, incurante dei rischi che corrono migliaia di bambini. Sulle coste greche da agosto 2019 risultano bloccati più di 10 mila bambini. Abbandonati e senza sostegno o tutela. La drammatica situazione nell’isola di Lesbo, peggiorata dopo l’incendio che ha distrutto quelle poche strutture che c’erano. Migliaia di donne e bambini, senza nulla da vestire o mangiare. Continuano a morire alle porte della Unione Europea che invece di aprire chiude le porte senza vergogna.

di Claudio Caldarelli

Print Friendly, PDF & Email