Eclissi di sole ed eclissi di democrazia: arte e realtà

Eclissi di sole ed eclissi di democrazia: arte e realtà. Una riflessione di Tommaso Montanari su “volerelaluna” ci fa riscoprire l’arte come antidoto al pensiero unico e come chiave di lettura della realtà politica che ci sta attraversando, facendoci cogliere aspetti che altrimenti avremmo sottovalutato. Arte e realtà, quindi, un binomio inscindibile per leggere in chiave critica gli eventi politici-economici che ci attraversano e ai quali non diamo risposte se non giustificando l’emergenza pandemica ed i provvedimenti che di fatto riducono gli spazi di democrazia.

“L’arte è uno dei più potenti antidoti al veleno del pensiero unico che domina la nostra epoca. Il patrimonio culturale è contro per definizione: perché contiene sguardi, testi, forme, figure che ci liberano dai dogmi, fanno cadere il velo dagli occhi, fulminano le parole vuote e untuose con cui ci compiacciamo dello stato delle cose e lusinghiamo i potenti. Ha scritto Virginia Wolf: credo che se conoscessimo la verità sull’arte, invece di vagolare tra le pagine imbrattate e deprimenti di coloro che devono sopravvivere prostituendo la cultura, allora godere l’arte e fare l’arte diventerebbero cose così desiderabili che al confronto la guerra apparirebbe un gioco tedioso per dilettanti attempati bisognosi di un passatempo per tenere a bada gli acciacchi…Insomma, se i giornali fossero scritti da persone il cui unico scopo fosse quello di dire la verità sulla politica e la verità sull’arte, noi non crederemmo nella guerra, e crederemmo nell’arte”.

La riflessione sull’utilizzo dell’arte come strumento di emancipazione, di libertà, di uguaglianza, si avvicina molto, anzi si fonde con quanto scritto da Papa Francesco nella enciclica “Fratelli tutti” in cui gli elementi di socialità esercitata e condivisa passano attraverso la lettura dell’arte come agire quotidiano del nostro impegno contro ogni sopruso, violenza ed egoismo. Un agire che esprime la critica al capitalismo consumistico delle società occidentali che fanno della ricchezza e della disuguaglianza i cardini del loro agire.

Riprende così Tomaso Montanari: “Una delle ragioni per credere nell’arte, è che solo nell’arte troviamo uno sguardo sul nostro tempo che noi, non avremmo il coraggio e la forza per esercitare. Prendiamo la situazione della democrazia italiana di oggi. Sono tra i non molti che pensano che i modi, la sostanza e le implicazioni della nascita del governo Draghi rappresentino un pericolo serio per la democrazia italiana. Innanzitutto, per il rapporto che lega noi tutti all’idea stessa di democrazia: un rapporto allentato, sformato, compromesso. Ci stiamo dicendo che l’emergenza giustifica, anzi richiede, la sospensione della democrazia, il rinnegamento di tutto ciò in cui credevamo: ora ci va bene la banca sopra la politica, il nord sopra il sud, i maschi sopra le donne, e come ha scritto Marco Revelli, ci vanno bene i fascisti al governo, e l’opposizione lasciata ad altri fascisti. Ci va bene che la scuola resti a distanza anche dopo la fine della pandemia. Ci vanno bene i generali. Cosa ci sta succedendo”?

di Claudio Caldarelli

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