Verità per Hasib, volato giù dalla finestra durante una perquisizione

Verità per Hasib” è l’appello lanciato dall’Associazione 21 luglio per far luce sull’oscura vicenda che ha ridotto Hasib Omerovic in gravissime condizioni dopo un volo di 8 metri dalla finestra della sua casa, durante una perquisizione della polizia. Hasib, 36 anni, è di origine rom ed è sordo dalla nascita. Da quanto emerso dall’esposto depositato alla Procura della Repubblica dalla famiglia di Hasib, la mattina del 25 luglio scorso, quattro persone si sarebbero presentate nell’abitazione della casa popolare del quartiere Primavalle qualificandosi come agenti della Polizia di Stato senza tuttavia indossare una divisa e senza un mandato. Quando escono dalla casa dove Hasib si trovava insieme alla sorella, il corpo di Hasib giace sul marciapiede, insanguinato e brutalmente ferito. La conferenza stampa di ieri 29 luglio alla Camera ha fatto emergere altri particolari, ma procediamo con ordine.

Sulla pagina dell’Associazione 21 luglio è raccontata la storia di questa famiglia attraverso le parole di Fatima, la mamma di Hasib. Arrivati a Roma nel 1992 perché in fuga dalla guerra in Bosnia, fino al 2019 hanno vissuto nei campi rom, poi finalmente si è realizzato il sogno di una casa popolare. Lei e il marito erano venditori ambulanti. Da quel tragico 25 luglio hanno perso tutto. Hanno perso la casa, perché dopo quanto accaduto non si sentivano più al sicuro nel quartiere e sono andati a vivere in auto. Hanno perso il lavoro e i figli hanno perso la possibilità di proseguire la scuola nel quartiere.

Solo due mesi dopo, il 21 settembre, è stata consegnata, vuota, una nuova casa alla famiglia Omerovic. La verità ancora non è invece emersa e molte cose non tornano. Ad esempio, come scrive l’Associazione 21 luglio, non si capisce perché, dopo la restituzione delle chiavi, l’appartamento di Primavalle non sia stato ancora messo sotto sequestro.

Ancora più inquietante è il dettaglio sui vestiti restituiti alla famiglia. Secondo il legale che la assiste “I vestiti che l’ospedale ha consegnato alla famiglia di Hasib Omerovic  sono diversi da quelli che il ragazzo indossava al momento della caduta della finestra del suo appartamento”. Durante la conferenza stampa alla Camera del 29 settembre l’avvocato Salerni ha inoltre dichiarato che “L’indagine non è più contro ignoti ma ha iscritti nel registro degli indagati, di cui per non conosciamo il nome”. Le immagini che la famiglia ha reso pubbliche nella stessa conferenza mostrano  porte divelte, serrature scardinate, un termosifone staccato, un manico di scopa rotto.

Hasib, riferisce Carlo Stasolla dell’Associazione 21luglio “è attualmente è fortemente sedato, mostra deboli e intermittenti segni di interazione e secondo i medici non è possibile stabilire quanto e quali interventi dovrà subire. I tempi saranno lunghi”.

Verità per Hasib, volato giù dalla finestra.

di Nicoletta Iommi

 

Print Friendly, PDF & Email