Le tante paure del mondo

Quando ti guardi intorno e ti chiedi che senso ha una vita intessuta da continui sussulti, ti viene di pensare, di sperare in un mondo diverso.

Ci sono giorni, dice l’eretico, nei quali la lettura dei giornali ti porta a riflettere sulle cose più importanti.

Una è sicuramente la  paura degli attentati. In questi giorni la palma va al primo ministro francese Valls, per il quale forse anche per una generazione si dovrà mettere in conto che l’Isis colpirà con grandi azioni di terrorismo le nostre città. Per ora, nota l’eretico, da noi non c’è una psicosi in merito. Ma c’è da aspettarsi, se qualche sondaggio li ispirerà, che Salvini o la Meloni o magari Grillo ne prendano spunto. Da notare che lo stesso Valls, subito dopo, ha attaccato violentemente la Russia di Putin per i bombardamenti in Siria, che pure, sulla carta, sarebbero diretti contro il califfato. Ovviamente, Putin ha bisogno di Bashar al Assad per uno sbocco  in Medio Oriente, Valls è dalla parte dei suoi oppositori.

E chi ne soffre, commenta l’eretico, è la sempre più martoriata popolazione siriana. Del cui esodo i soliti figuri si servono per suscitare la paura dell’arrivo dei migranti. Anche questa è ingigantita elettoralmente, ma è anche sorella, ce lo diceva Marcuse, dell’egoismo individuale insito nella democratica non-civiltà della società dei consumi. Un egoismo che diventa conservatore anche per la classe operaia, che diventa nazionale, che erige muri, che fa sospendere in mezza Europa il trattato di Schengen.

In questi giorni c’è un’altra paura che serpeggia nel mondo, quella dei “poveri” investitori (poveri si fa per dire, è l’ovvia considerazione dell’eretico che ha voluto le virgolette), alle prese con un pazzo alternarsi delle borse, ma con una tendenza al ribasso. Gli esperti, gli economisti si scervellano per individuarne le cause: l’Opec (mancata riduzione della produzione di petrolio), i Fondi sovrani (legati ai petrodollari), la borsa cinese (perdite nei titoli convertibili all’estero), la valuta cinese (pesanti svalutazioni), la Federal Reserve (aumento dei tassi al momento sbagliato), i titoli Usa (mancati o ridotti dividendi), le politiche antideflattive (banche centrali in difficoltà), l’economia Usa (sviluppo più anemico del previsto), le obbligazioni (mercato inesistente per bassa redditività, l’irrazionalità (calcolatori programmati per seguire la tendenza), l’inerzia bancaria (non rischiare in una crisi irrisolta)…

Potrebbe continuare, l’eretico. Ma su un paio di elementi ritiene giusto attirare l’attenzione sulla follia di un mondo della finanza come detonatore, che ancora consente la possibilità di vendite allo scoperto e di acquisti senza risorse e sulla causa prima, la colpevole inerzia, con politiche fiscali deboli e inchinate al capitale, degli Stati guida, Usa, Regno Unito, Germania, Giappone (e anche noi -naturalmente che siamo guida lo dice sempre Renzi- che stiamo con un’evasione annua di 150 miliardi di Euro) ..

Che fare, allora? Pensare a un mondo diverso, con Marcuse, un mondo che veda protagonisti quelli al di sotto della democratica non-civiltà, i perseguitati, i disoccupati i reietti, gli emarginati, gli ultimi della terra insomma.

Gli ultimi della terra? Mi pare, dice l’eretico, che qualcuno usi questa espressione.. Ah, sì,  la chiesa dei poveri, per i poveri, Francesco.. che è molto interessato al discorso che farà dal Messico ai seicento milioni di persone, donne ed uomini latinoamericani.

L’eretico

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