Essere degni della nostra natura essenziale

Claudio Caldarelli Direttore Responsabile

Essere degni della nostra natura essenziale è semplice, sentirsi indegni è la nostra condizione “innaturale” quotidiana. Questa prima meditazione nasce dal profondo della nostra esistenza. Così possiamo dire che il tempo della solitudine deve maturare. All’inizio ci si deve coinvolgere nelle relazioni: fa bene alla nostra energia, ma questo non significa che non dobbiamo godere momenti di solitudine.
Possiamo essere in relazione e godere alcune ore di assoluta solitudine, non è necessario che ci siano fratture tra i due momenti. In questo caso entrambi gli aspetti saranno appagati. Di solito si cerca di fare qualcosa di drastico: amare e scordarsi della solitudine o essere soli e scordarsi dell’amore.
Ma spesso lo stare soli inaridisce la persona, la fa diventare deserto. Essere in relazione aiuta ad essere completi. Se essere in relazione si evita, qualcosa mancherà sempre dentro di noi. Non dobbiamo scavalcare il passaggio di essere in relazione, altrimenti una parte di noi resta immatura e vive in modo innaturale. Se una parte di noi resta immatura, diviene pericolosa, premerà su di noi e ci spingerà di nuovo nel mondo con insistenza. A quel punto accetteremo qualsiasi relazione, anche la più insignificante, anche quella che non dona amore, anche quella che ci toglie energia. La solitudine è la nostra realtà, ma in questo caso non è isolamento se passa attraverso una relazione d’amore donato, che ci aiuta ad evolvere e fondere solitudine e relazione nel tutto, cioè nell’amore del cuore e della mente. Tutto ciò è naturale, la natura è essenziale. L’infelicità è un abuso della propria natura, qualcosa che non ci appartiene. Non riusciamo a metabolizzarlo, resta in noi come un veleno.
La beatitudine è la nostra natura. Non è qualcosa di accidentale, è il nostro essere, la nostra essenza naturale che ci rende degni dell’amore. Ecco perché quando siamo immersi nella natura respiriamo il polline di Dio, siamo ebbri d’amore e raggiungiamo l’estasi. Essere immersi nella natura è essere immersi in una gioia profonda, è essere amore. L’essenza della bellezza greca, il Dharma del Karma.
La natura che vediamo all’esterno, le montagne, centro fonti, le stelle, i fiumi, non sono nulla a confronto con la natura che portiamo nascosta nel nostro essere. Qualcosa che ignoriamo, non esploriamo, snobbiamo, inibiamo, rifiutiamo, non sviluppiamo minimamente.
Noi non abbiamo mai scrutato la nostra natura che è la natura dell’amore. Se continuiamo a cercare la beatitudine all’esterno, non la troveremo mai, poiché essa è il regno dentro di noi. Non è qualcosa che dobbiamo ricercare, è il ricercatore in quanto tale, è la nostra consapevolezza, la nostra esistenza, il nostro amore: la nostra essenza della bellezza greca. È essere degni della nostra natura essenziale dell’amore.

di Claudio Caldarelli

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