Alphonse Mucha. Complesso del Vittoriano, ala Brasini

Sara

Art Nouveau. Movimento filosofico, attivo tra l’Ottocento e il Novecento e noto in Italia come “Stile Floreale” o “Stile Liberty”. Influenzò arti figurativearchitetturaarti applicate e fu coniato in Belgio.

Uno degli artisti più importanti della corrente fu Alphonse Mucha. Nato a Ivančice, in Moravia, il 24 luglio 1860.

Durante una visita negli Stati Uniti, nel 1904, i mass media lo acclamarono come il più grande artista decorativo del mondo. In Europa divenne una guida, un esempio per l’intero genere.

Layout tipografici innovativi, donne seducenti a composizioni e manifesti estranei alla tradizione. Emerse e lasciò il segno. Osò e si affermò con naturalezza, negli anni della Belle Epoque.

Con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale e l’appoggio dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, la prima grande retrospettiva dedicata all’artista ceco al Complesso del Vittoriano.

Oltre 200 opere tra disegni, dipinti, gioielli e sei sezioni interamente curate da Tomoko Sato: Un boemo a Parigi; Un creatore di immagini per il grande pubblico; Un cosmopolita; Il mistico; Il patriota e L’artista-filosofo.

Fedele, profondamente legato alle sue origini, cercò di contribuire con tutto se stesso all’indipendenza politica delle terre ceche e delle vicine regioni slave. Divise per secoli dalle potenze coloniali.

Aveva fama, ma la sua umiltà e la sua visione illusoria del mondo, lo portarono a vivere una vita modesta. Fatta di pensieri per il prossimo e impegni socio-politici.

La sua opera più importante l’Epopea slava (1911-28), oltre ad essere un capolavoro d’inestimabile bellezza, è anche la prova materiale di tutto questo. Della sua essenza pura, dedita e riconoscente alle radici.

Ambiva a una realtà migliore, al riscatto delle minoranze e all’universalità senza rancori e guerre.

Un maestro da cui lasciarsi ammaliare, su cui meditare. Dal 15 aprile all’11 settembre 2016, nell’ala Brasini del Complesso del Vittoriano.

di Sara Di Paolo