“Arte Liberata”, alle Scuderie del Quirinale la mostra dei capolavori e dell’Italia salvata dalla guerra

Una battaglia fatta per l’arte, combattuta senza armi ma con la conoscenza, la preparazione, lo studio e la passione. Paolo Conti descrive così la mostra “Arte Liberata 1937-1947”, organizzata dalle Scuderie del Quirinale, curata da Luigi Gallo e Raffaella Morsella e aperta fino al 10 aprile.

Un percorso espositivo che mette insieme una ricchissima documentazione fotografica, i fac-simili delle comunicazioni ufficiali, le testimonianze dei protagonisti e poi i tanti capolavori salvati dalla guerra, dai bombardamenti, dalle razzie dei nazisti. Ci sono il Discobolo Lancellotti, la “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca, la “Crocifissione” di Luca Signorelli, i rari volumi della Biblioteca della comunità ebraica di Roma, il “Danae” di Tiziano e ancora Caravaggio, Giorgione, le Metope di Selinunte. Pezzi di storia, gioielli artistici, salvati dalla lungimiranza, dall’impegno e dalla passione di Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero.

Una storia fatta di casse e imballaggi, sacche piene di sabbia e viaggi della speranza su treni, camion che viaggiavano di notte a luci spente, semplici utilitarie come la Topolino, presentata alle Scuderie con un allestimento che ricrea i depositi in cui le opere vennero messe al sicuro, tra foto d’epoca e gli splendidi filmati dell’Archivio Luce. Quello che emerge, nel percorso delle sale, non è solo l’amore per l’arte, il rischio che si è corso, ma soprattutto il senso dello Stato. “In un’Italia oppressa da vent’anni di dittatura e gettata dal fascismo in una guerra devastante, con i centri urbani minacciati dai bombardamenti, poi con un’occupazione nazista spietata e priva di qualsiasi scrupolo per gli esseri umani e per i tesori d’art– scrive ancora Paolo Conti nella pubblicazione gratuita regalata a tutti i visitatori, “La Resistenza dell’arte” – una pattuglia di donne e uomini avverte un fortissimo senso dello Stato, dell’identità culturale e rischia anche la vita per proteggere il retaggio civile e artistico dell’Italia”.

È una mostra di storie – spiega invece Mario De Simoni, Presidente delle Scuderie del Quirinale – Storie di donne, di uomini, di opere d’arte protette, salvate, perse e recuperate. Il racconto della tutela in tempo di guerra resta un monito sui rischi che corre il patrimonio artistico, messo in salvo dagli interpreti di una vera e propria epopea”. Un viaggio nell’arte ma soprattutto nella storia, una mostra che apre al visitatore panorami nuovi, inesplorati, sconosciuti. Quelli dell’arte, della cultura e dell’amore nei loro confronti. Uno dei primi passi verso la nascita di una nuova Italia.

Lamberto Rinaldi

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