Salone del Libro, verso un’unica data per Milano e Torino
Due Fiere del Libro in due città diverse, ma nella stessa data. Pare essere questo l’accordo raggiunto tra editori, sindaci e ministri circa il dopo Salone di Torino, a seguito di un vertice da approfondire per definire il futuro della fiera principale dell’editoria italiana.
I dibattiti di questi giorni riprendono a seguito della decisone da parte dell’Aie, l’associazione degli editori italiani, di dissociarsi dal Salone del Libro di Torino giunto alla sua trentesima edizione, per rilanciare con un progetto del tutto nuovo ospitato da Milano a Rho Fiera. Nonostante battaglie per salvare la capitale sabauda del libro con il suo evento principe, figlio di Giulio Einaudi, i grandi editori, non contenti di costi e ricavi del Salone, hanno deciso di abbandonare la Fondazione del Libro: “continueremo a fare mediazione per il salone di Torino al quale siamo affezionati, ma Aie ha preso un’altra direzione che noi rispettiamo. Inoltre il salone aveva costi elevati, con ricavi importanti ma non tali da coprire del tutto i costi, quindi vedremo se ci sarà il senso di esserci”, sono le parole di Alessandro Monti, direttore sviluppo di Feltrinelli, che è tra le case editrici che hanno scelto Milano.
Piccoli e medi editori però non ci stanno. Poco dopo la decisione dell’Aie, una sessantina di editori (tra questi Pietro Biancardi, editore di Iperborea, Sandro Ferri di e/o) hanno dichiarato la loro fedeltà al Salone di Torino riunendosi per costituire “Gli amici del Salone”: la volontà è quella di salvaguardare la lettura e i lettori, e di conseguenza cercare di capire come si può arrivare al prossimo Torino. Giovedì 8 settembre dunque, al Circolo dei lettori di Torino si sono riuniti i 13 editori dimissionari dall’Aie e i vari sostenitori del Salone, costituendo un’associazione che di fatto sarà l’interlocutore ufficiale degli editori con istituzione, i ministri, la Fondazione del Libro. Un grande entusiasmo ha visto aderire alla nuova associazione anche editori tutt’ora soci Aie come Marco Zapparoli di Marcos y Marcos o editori che di Aie non facevano parte, ma che hanno comunque preso posizione scegliendo Torino, come Sellerio.
Diviso il mondo dell’editoria sul Salone, resta da capire come verranno gestite le due fiere che verranno organizzate. Due Saloni in un Paese in cui si legge poco, con un mercato del libro piccolo e fragile, rischiano di essere un fallimento. Secondo il ministro Franceschini, l’unica soluzione è, appunto, un unico grande Salone da organizzarsi in sincronia tra Milano e Torino, da parte di una stessa società: questa via potrebbe essere l’unico rimedio per evitare il crollo dell’evento promozionale della lettura più grande del nostro Paese. La mediazione e il parere del ministro hanno confortato chi temeva due “saloncini” che rischierebbero di danneggiarsi a vicenda. Un progetto definitivo ancora non c’è, ma l’auspicio è che tutti, tra Torino e Milano, riescano a proporre un nuovo progetto in grado di rilanciare, e non affondare, il nostro mercato del libro.
di Giusy Patera