LOURDES

silviaThierry Demaziere e Alban Teurlai

(Piccole grandi storie di fede)

L’idea che l’uomo abbia da sempre un innato desiderio di avvicinarsi al sacro, è alla base degli studi di antropologia, infatti da sempre ha constatato nell’universo intorno a lui un segno del divino: il sorgere del sole ogni giorno, il mutare della natura, le stagioni, il proprio corpo che cambia ogni giorno. Qualcosa di intimo ma sconosciuto, lega gli uomini nella fede in qualcosa (Dio, Gesù Cristo, la Madonna, Allah, Buddha) che può cambiargli la vita, renderlo più forte, migliorare la sua salute, guarire dalla malattia. Occorre insomma all’uomo qualcuno in cui aver fiducia, sperando in un miglioramento e nella salvezza finale. Quando un “segno” divino appare particolarmente vicino a questo “qualcosa” (un mistico, un santo) o quando un luogo diventa esso stesso “segno”, ecco che ci troviamo di fronte a misteri della fede come accade con Lourdes, un luogo santo dove cadono tutte le frontiere ed ogni barriera fisica e sociale.

Nelle lunghe file in processione verso la grotta dell’apparizione, possiamo incontrare chiunque, dal soldato in divisa alla prostituta pentita, dal paraplegico, alla anziana vecchietta con la demenza senile. Viene da chiedersi, ma perché vanno in pellegrinaggio a Lourdes, cosa cercano laggiù? La risposta ci viene esaurientemente fornita da Thierry Demaziere e Alban Teurlai che hanno scritto e diretto questo documentario, quando si sono resi conto che su Lourdes, non ne esistevano affatto. L’intento dell’autore è quello di seguire delle piccole normalissime storie di quotidiana disgrazia, tra le migliaia per esempio quella di Cedric paraplegico quarantenne investito da piccolo da una macchina, a quella di Sophie quattordicenne con una grave patologia, che oltre al danno subisce la beffa di venire bullizzata dai suoi coetanei per la sua stazza. Jean Baptiste e Augustin sfortunati fratellini che chiedono alla Madonna di vivere almeno un altro anno. Piccole storie di ordinaria disperazione, uniscono le vite di questi pellegrini che con tutto il cuore affidano alla Madonna la loro preghiera di guarigione sotto la grotta.

Tante storie di gente allo stremo delle forze, che tenta di riconciliarsi con il mondo tramite questo pellegrinaggio nella speranza del miracolo, ma come dice bene la mamma di Cedric “siamo così tanti qui e tutti sofferenti, perché dovrebbe miracolare proprio noi?” lei ha perfettamente compreso che la sua richiesta di aiuto è più quella di resistere ed andare avanti, piuttosto che quella di ricevere il miracolo. Ecco quindi il messaggio più forte che viene da questo documentario, che le vite di tutti sono, per un modo o per l’altro, piene di disperazione e dolore ma il miracolo non è quasi più necessario. Forse anzi il viaggio stesso è, nel suo piccolo, un miracolo. Mani che si uniscono, sorrisi e sguardi pieni di pace sono il vero miracolo, tornare cambiati nell’animo e sentire la propria esistenza cambiata dal profondo accettando la disgrazia, è il vero miracolo. Durante tutto il film si segue la storia di questi personaggi, consapevoli che alla fine della settimana sicuramente cambierà poco a livello medico, ma tantissimo a livello spirituale.

 Complimenti quindi agli autori che hanno così bene saputo seguire tutti i protagonisti, senza voler rimarcare o rimanere pesantemente attaccati alla disgrazia o al dolore, ma anzi hanno saputo volare con ali di farfalla sulle loro vite quasi senza farsene accorgere, mai invadenti o fuori luogo, delicati anche nell’ascolto delle loro sussurrate e intime preghiere. Bellissime anche le testimonianze dei volontari che accompagnano, lavano, puliscono, imboccano, mettono a letto i pellegrini, ragazzi pieni di entusiasmo e di riconoscenza per l’esperienza vissuta. Quasi certamente, il vero miracolo avviene dentro di loro dopo aver offerto il proprio aiuto e magari, chissà, potrebbe essere proprio questo, il vero intento della Madonna.

Uscirà nei cinema italiani il 24-25-26 Febbraio, prodotto da Falabracks Mars Film e France3 Cinéma, è distribuito da 102 Distribution in collaborazione con ACEC Associazione Cattolica Esercenti Cinema.

di Silvia Amadio

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