Record di morti in mare: CINQUEMILA le vittime nel 2016.

Nel tentativo di raggiungere l’Europa, nel 2016 sono morti 5000 migranti in mare. Un record mai registrato prima: 14 vittime al giorno. Lo scorso anno ne erano state registrate 3771. Un aumento allarmante questo, che dovrebbe far sì che vengano ampliati i programmi di reinsediamento, di sponsorizzazione privata, di ricongiungimento con i familiari e di conferimento di borse di studio per offrire almeno un’alternativa a questa gente che, nel momento in cui mette la sua vita in mano a trafficanti senza alcuno scrupolo, un’alternativa non ce l’ha.

Prima di Natale, l’ultima tragedia nel Mediterraneo: sono annegate circa 100 persone, tra cui anche bambini.

Le ragioni per cui le morti sono sempre in aumento sono molteplici: il materiale con cui sono costruite le imbarcazioni utilizzate per le traversate è sempre più scarso, le condizioni meteorologiche sono imprevedibili ed i trafficanti adottano delle strategie per evitare di essere rintracciati, ad esempio facendo partire contemporaneamente più imbarcazioni, rendendo di conseguenza più complicato il lavoro dei soccorritori.

Un’imbarcazione che sta affondando, in media, può restare a galla per 10 ore, non di più.

La guardia costiera si trova giornalmente di fronte a scene strazianti, a persone disperate che non hanno nulla da perdere, a parte la loro vita. Il canale di Sicilia è diventato un vero e proprio fronte che non smette di essere teatro di morte neanche a Natale, anche se la maggior parte delle persone preferisce non pensarci e se ne ricorda solo quando vede sui social network la foto di qualche povero bambino morto, dai vestiti stracciati, portato a riva dalle correnti. Solo in quel caso finge di sapere cosa sta accadendo. Ma la presa di coscienza dura poco, troppo poco.

di Ludovica Morico

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