Migranti e Rom alla gogna dopo il flop dei 5 Stelle alle amministrative

Con una lettera al Viminale ed un post su Facebook, Virginia Raggi due giorni fa, con uno spiazzante, ma non troppo, tempismo dopo il flop del MoVimento 5 Stelle al primo turno delle elezioni amministrative, ha assunto una posizione forte sul tema migranti a Roma, chiedendo ufficialmente “una moratoria sui nuovi arrivi” nella Capitale. Dichiarando di trovare “impossibile, oltre che rischioso, ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza, peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale”, ha sottolineato come Roma sia, a suo parere, in pratica al collasso.

Grillo ha subito rincarato la dose esprimendosi sulla situazione romana dal suo blog ed avventandosi contro i campi Rom della Capitale, invocandone la pronta chiusura. Una retorica, quella di entrambi, che rievoca senza fatica alcuna quella di una destra che a Roma, con i migranti poi, ma soprattutto con i campi Rom prima (e qui ci mettiamo anche la sinistra), ce l’ha a morte. Senza voler entrare nella vergognosa e annosa questione dei campi nomadi che ospitano, ghettizzando, chi nomade più non è o non è mai stato, e che al contempo generano sacche di piccola criminalità sommersa che contribuiscono alla stigmatizzazione un’intera etnia, questa uscita vuole solamente spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dal flop di dimensioni nazionali del Movimento testato pochi giorni fa alla prova della fiducia dei cittadini sulla capacità dei suoi rappresentanti di governare a livello locale. In più, strizza l’occhio all’elettorato di destra. Si spera che a queste dichiarazioni non seguiranno sgomberi tanto miopi quanto temporanei nel loro tentativo di ristabilire un disumano “decoro urbano”.

Più in bilico la situazione dei migranti a Roma, con sgomberi ai danni dell’accoglienza informale romana che vanno avanti da mesi, di pari passo con il tentativo di esasperare artificialmente la percezione della cittadinanza rispetto alla presenza dei migranti. Nel rispondere, a tono, alla Raggi, oltre alle voci delle associazioni romane che sostengono i diritti di rifugiati e migranti, anche quella del Viminale.
Il Ministero dell’Interno ha infatti ribattuto alla lettera della Sindaca sottolineando che, pur essendo al corrente dei nervosismi che circolano nella Capitale, Roma deve fare la sua parte come tutte le altre città. Non solo, ha sottolineato come Roma sia ben al di sotto della soglia prescritta dal Ministero dell’Interno per l’equa redistribuzione dei migranti nei vari comuni. Questa soglia per le città metropolitane è “scontata” di circa un punto rispetto alle città con almeno due mila abitanti ed è di 2.5 persone ogni mille abitanti. Roma però, che dovrebbe ospitare in totale 7.250 migranti, ne accoglie al momento solamente 4.694. Ben lontana dal collasso, anche se a questi numeri si aggiungono i migranti che, rimasti fuori dall’accoglienza istituzionale, vivono o transitano nella Capitale.

di Giulia Montefiore

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