Riunione di Como Senza Frontiere interrotta da un gruppo di Naziskin

Martedì 28 Novembre a Como, presso il chiostrino di Sant’Eufemia, stava avendo luogo una riunione tra gli aderenti alla rete Como Senza Frontiere, sul tema dei migranti.

Si trattava di un’assemblea volta a trovare delle soluzioni per accogliere dignitosamente le persone che fuggono dal proprio Paese, disperati e senza altra scelta se non quella di scappare lontano, verso un futuro incerto e pericoloso, ma che rappresenta l’unica scelta possibile.

Durante la riunione, ha fatto irruzione un gruppo di Naziskin composto da una quindicina di persone, appartenente all’associazione di estrema destra Veneto fronte skinheads.

Uno di loro, ha letto un documento contrario all’immigrazione. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico e l’intervento è stato breve. È normale che una democratica assemblea svolta tra persone che hanno un interesse comune e si incontrano in un luogo, che non è una piazza, per parlare dei problemi delle persone più bisognose, debba essere interrotta da qualcuno che impone ad ogni costo il proprio giudizio o pensiero?

Non sarà forse che questi gruppi di deriva neofascista stiano utilizzando delle metodologie un po’ invadenti per esprimere il loro pensiero che, diciamolo, potrebbero tenersi anche per sé?

Forse bisognerebbe iniziare a punire veramente chi mette in piazza atteggiamenti di apologia al fascismo o al nazismo, chi agisce con la violenza, sia essa fisica o verbale, con lo scopo di porre dei limiti alla libertà altrui e alla democrazia. Questi ragazzi non sanno realmente cosa siano il nazismo o il fascismo.

Una volta, un signore di una certa età, mi ha detto: “Signorina, sa le persone che dicono che quando c’era LUI si stava meglio? Beh, hanno ragione. Si stava meglio, ma si stava meglio perché non c’erano loro.”

di Ludovica Morico

 

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