Il senso di colpa di un bambino non amato

La ferita dei non amati: il dolore permanente di chi non si sente amato.

È la storia di tutte le persone che, nel corso di tutta la vita, non sono riuscite e non riescono a pensare e tanto meno a dire “non sono stato amato”. Una frase come questa, terribile, distruttiva. Chi non è stato amato si sente rifiutato o almeno vive questa sensazione. Chi da bambino non è stato amato troverà difficile amarsi e continuerà a sentirsi non amato. I non amati sono dunque coloro che, in un momento critico della loro esistenza, in genere durante l’infanzia e l’adolescenza, hanno avuto con l’amore un’esperienza traumatica e che ora continua a condizionare ogni loro esperienza affettiva. Questa ferita resterà sempre aperta. Questa inquietudine non si placa. Di fatto, alla fin fine, si giunge alla stessa e desolante constatazione: nessuno mi ha amato. Nessuno mi amerà. Punto.

Lui aveva sofferto molto. Faceva parte di una famiglia di sei persone, è l’ultimo di quattro figli. Ha 45 anni. Ha raccontato che è stato il padre a volerlo a tutti i costi, quindi la madre lo ha concepito non proprio volentieri. Sin da piccolo si è sempre considerato un diverso. Lui per sfuggire all’indifferenza della madre ha iniziato a frequentare persone non molto positive ed entrare in circoli strani.

Lei faceva parte di quelle donne che hanno avuto una ferita infantile, oppure non hanno percepito quell’amore da parte del papà, essendo sempre via. Eccola ora all’alba dei 40 anni a rimpiangere relazioni significative distrutte a causa della sua ossessiva ricerca di attenzioni. Ha perso così persone importanti, fondamentali per la sua felicità…

La cosa che più ricorda chiaramente da piccolo è che piangeva spesso e accusava i suoi genitori di non volergli bene. I suoi problemi psicologici rimangono, soffre d’ansia e di fobia sociale. Ha bisogno di attenzioni, ha una fame d’amore che gli provoca angoscia, proprio come quando era bambino. Un disperato bisogno d’affetto che si manifesta col terrore di poter essere rifiutato.

Quasi nessun genitore è disposto ad ammettere di non amare il proprio figlio. Eppure è una cosa che succede molto più spesso di quanto dovrebbe. Ed è sufficiente guardare un bambino non amato per individuare quelle tracce indelebili lasciate dalla mancanza d’affetto. C’è una differenza abissale tra un bimbo amato e accettato e uno che non lo è.

Un minore che si scontra con la dolorosa realtà di non sentirsi sufficientemente amato dai suoi genitori, spesso si deve misurare con un doloroso senso di colpa e con laceranti interrogativi sul proprio valore: “Se non mi amano è perché non lo merito”. Un bambino che non è amato percepisce il mondo come una minaccia, si sente solo e farebbe di tutto per poter cambiare le cose. Privato di affetto diventa molto sfiduciato. Mostra molti segnali di confusione e di inquietudine. A volte è molto distratto.

L’essere umano ha bisogno di carezze, abbracci e parole d’affetto per tutta la vita. Nei primi anni in particolare. Nessun genitore è perfetto, ma quando si ha un figlio non c’è alternativa, bisogna per forza impegnarsi per farlo sentire amato e accettato nella famiglia in cui crescerà.

E voi che avete fatto? Avete cercato di mettervi in ascolto con quel bambino ferito che là sotto piangeva e, fosse pure senza saperlo, vi chiedeva aiuto?

di Maria De Laurentiis

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