Le donne polacche hanno ancora molto da dire…

Diverse migliaia di donne si sono unite, tutte insieme, con una nuova ondata di manifestazioni contro il divieto di aborto in Polonia. Tutte insieme, unite nonostante il freddo e la neve. Tutte insieme per difendere la propria libertà.

La rabbia delle donne in piazza era ancora più forte. Hanno gridato le polacche, hanno manifestato per difendere la legge sull’aborto. Hanno protestato in risposta ad un disegno di legge, chiamato “Fermiamo l’aborto”, fortemente sostenuto dalla Chiesa polacca e accolto dal Parlamento, con il quale le donne polacche rischiano di essere costrette a partorire bambini con handicap, nonostante le malformazioni del feto risultate durante le analisi prenatali. Stiamo parlando di divieto assoluto di aborto.

La cosa peggiore è come veniva considerata la donna: un’omicida. Trattate come esseri non necessari: sono lì solo per partorire e se partoriscono un bambino molto malato, sono comunque lasciate da sole e senza alcun aiuto. Chi e perché decide per le donne?

È stato inoltre accantonato un altro disegno di legge che proponeva condizioni più libere nell’accesso all’interruzione di gravidanza.

La Polonia ha una delle legislazioni sull’aborto più restrittive d’Europa. Fu approvata nel 1993 e consente l’aborto solo in tre casi: pericolo di vita per la madre, gravissima malformazione del feto e stupro. Sono migliaia le donne polacche che ogni anno sono costrette a ricorrere all’aborto clandestino, o ad andare all’estero per poterne avere accesso. Dati questi elementi, si comprende appieno la protesta delle donne rispetto alla linea dettata dalla proposta oltranzista che prosegue senza ostacoli il suo iter legislativo.

Ma loro, le donne, sono tanto indignate quanto determinate. Le abbiamo viste sfilare nella protesta, le abbiamo viste da guerriere protestare in maniera ancora più compatta e agguerrita. Voci, cori, cartelli ovunque. Ogni donna deve avere il diritto di scegliere. Chi e perché decide per le donne?

Le donne polacche hanno ancora molto da dire.

La protesta è rivolta contro tutti gli abusi: fisici, economici, mentali e sessuali. Il tema più sentito riguarda la legge anti-aborto che limita il diritto delle donne alla contraccezione. Attualmente infatti le donne polacche abortiscono in Germania, o comprano pillole on line, o seguono la pericolosa strada dell’aborto clandestino.

Scendere in piazza, e non fare solo lotte di facciata sui social network, ha ancora un grande valore e può portare a risultati concreti. È questo il messaggio rivoluzionario delle donne polacche: scendere in piazza è ancora utile. Con la loro battaglia per il diritto di aborto ci hanno ricordato che la forza di un’idea, se ci si crede profondamente, può scoraggiare qualsiasi follia governativa.

Le donne polacche hanno ancora molto da dire.

di Maria De Laurentiis