Maxi sequestro di sigarette su nave della Marina Militare

Oggetto di ben tre inchieste (da parte della Procura Militare, della giustizia ordinaria e una interna alla Marina Militare) la gravissima vicenda che a Luglio ha visto protagonista la nave militare Caprera. A diffondere in questi giorni la notizia attraverso il sito della trasmissione la “iena” Luigi Pelazza, autore del servizio in onda domenica 30 Settembre. Salpata da La Spezia a fine marzo per sostituire la nave Capri nell’ambito della missione denominata “Nauras”, operazione finalizzata al supporto logistico e tecnico alle navi libiche che controllano le rotte dei migranti, aveva, tra gli altri, anche il compito di segnalare alla Guardia Costiera libica le imbarcazioni dirette verso le coste Italiane.

A seguito di un’operazione di controllo disposta dallo stesso comandante dell’unità, il tenente di vascello Oscar Altiero, la Guardia di Finanza ha rinvenuto a bordo della Caprera (rientrata al porto di Brindisi dopo ben 108 giorni di missione) 700 kg di sigarette importate di contrabbando, 72 scatole contenenti  in totale 3600 stecche. Cinque sono i militari indagati per la vicenda, anche se molti sono i dubbi da chiarire. Per prima cosa ci si domanda come sia stato possibile caricare su una nave militare un quantitativo simile di merce senza che nessuno se ne sia accorto; in secondo luogo c’è da chiarire la provenienza delle sigarette in questione.

Non si sa se siano state acquistate da qualcuno con lo scopo di rivenderle per un “guadagno extra” (sottoponendosi comunque al fortissimo rischio di ricatto) o se invece possano rappresentare una qualche forma di pagamento. Ma per cosa? E, soprattutto, da parte di chi? Da parte di scafisti per una qualche omissione di controllo, magari per aver chiuso un occhio al passaggio di qualche imbarcazione?….la verità è ancora tutta da accertare, e saranno gli esiti delle tre inchieste in corso a stabilire responsabilità e motivazioni.

Senza dubbio, però, questa vicenda getta un’ombra sull’operato della nostra Marina Militare che recentemente, proprio in riferimento alla Caprera, era stata elogiata dal ministro Salvini che si era detto “onorato di portare il sostegno del popolo italiano ai ragazzi che sono a bordo della Caprera a coordinare, educare, istruire e salvare”. Mentre ci si chiede come mai la notizia non sia stata resa pubblica per oltre due mesi, il governo, attraverso le parole del Sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi, prende le distanze dalla vicenda, parlando di una “linea dura con i responsabili” di questi fatti che “non devono però offuscare il lavoro svolto da tutti i militari, e in particolare dai circa 40.000 marinai e 10.000 civili che fanno parte della Marina Militare”.

Che sia stata la prospettiva di un guadagno facile o altro, di certo i cinque militari indagati (qualora le responsabilità venissero accertate) pagheranno le dovute conseguenze del loro gesto; un particolare encomio, però, va al tenente Oscar Altiero, che per amore di onestà e rispetto della legge non ha esitato ad intervenire contro i suoi stessi uomini.

di Leandra Gallinella

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