L’invasione del Pianeta Terra è cominciata. La Plastica lo sto soffocando.

La strada che percorriamo, a volte senza guardarla con attenzione, scorre nel suo grigiore e, al posto delle aiuole, ha distese di plastica di ogni colore che la contornano. Uno scempio della natura a mano dell’uomo. I giardini profumano degli agrumi, che stanno maturando al freddo che comincia a farsi sentire. La plastica per strada sembra volerli invadere, rubandone la bellezza, il colore, gli odori.
Migliaia di sacchetti di plastica, abbandonati nel tempo, si accumulano e continuano ad accumularsi in un degrado che nessun animale potrebbe creare. Nessun essere vivente, tranne l’essere umano, è infatti in grado di produrre questa immensa sporcizia che sta riempiendo il mondo.
Le sanzioni amministrative previste non fermano il popolo incivile dall’abbandono dell’immondizia. Sono sanzioni che, se applicate, colpirebbero anche in modo incisivo la tasca di tanti cittadini. Soldi utili da spendere per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti. Per aggiungere la pulizia delle strade, provinciali e comunali, che sono diventate o stanno diventando discariche abusive a cielo aperto, con tutte le conseguenze sulla salute di tutti.

La sanzione pecuniaria varia da poche centinaia di euro a qualche migliaio, ma chi commette queste azioni lo fa in luoghi in cui è difficile individuare e colpire il responsabile. Si potrebbero piazzare delle telecamere, ci si potrebbe avvalere della collaborazione, anche anonima, di chi ha le telecamere in auto, di chi riesce a riprendere l’ormai nota pratica sportiva del lancio del sacchetto.
Questo pensiero pubblicizzato, l’indicazione della presenza di registrazioni lungo i luoghi di frequente abbandono, un controllo a tappeto su chi paga le tasse sui rifiuti e su chi non le ha mia pagate, sono tutti strumenti che potrebbero aiutare a contenere un fenomeno che sta trasformando paesaggi meravigliosi in luoghi infrequentabili.
Se tutto questo ha un costo? Sicuramente si, ma ne vale della vita su questa pianeta, oltre che del decoro delle nostre città e campagne.
I paragoni a volte sono odiosi ma se siete stati nella bellissima Irlanda vi rendereste conto di cosa significa vedere estensioni di verde e di terra senza rifiuti abbandonati ai margini delle strade, senza plastica o cartacce. Una pulizia che può provenire soltanto dal senso civico sviluppato nei suoi abitanti, sin da piccoli, e sicuramente anche da un servizio di pulizia dotato del carattere dell’eccellenza.
Passare per i nostri territori e per le nostre città porta invece nel cuore una grande tristezza.

La plastica sta invadendo il nostro pianeta, i mari stanno soffocando, le microplastiche si trovano sparse in ogni luogo. Questo scempio va fermato e solo la proibizione dell’uso e lo stop alle vendite di prodotti quali cannucce, piatti, bicchieri, bottiglie di plastica, può portare ad un cambiamento incisivo.
Un piccolo sogno è quello di infondere questo senso del rispetto della natura, della propria città, delle strade che si attraversano, direttamente nelle scuole. Creando un futuro nuovo, dove il rispetto delle regole e del prossimo inizia anche con un gesto di civiltà, evidentemente oggi poco sentito dalle generazioni più adulte.
Qualcosa si sta muovendo con la proibizione della produzione e commercializzazione di piatti e bicchieri di plastica. Il nostro Ministero per l’ambiente sta lanciando delle campagne che favoriscono il PLASTIC FREE. Liberarsi da questo polimero è diventato un obbligo di sopravvivenza. Occorre tornare indietro nel tempo, al vetro, all’alluminio, al prodotto utilizzabile per milioni di volte, abbandonando l’usa e getta.

di Patrizia Vindigni

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