Ordinanze contro l’uso dei fuochi d’artificio: i comuni dalla parte degli animali

Anche la fine del 2018, come ogni hanno, ha visto riproporsi la solita diatriba che vede, da un lato, gli amanti dei festeggiamenti “tradizionali” caratterizzati dai botti e dai fuochi d’artificio, e dall’altra chi combatte questa usanza, consapevole degli effetti disastrosi che petardi e simili possono avere. Ogni inizio dell’anno è caratterizzato da veri e propri bollettini di guerra, tra ferimenti più o meno gravi e, in alcuni casi, addirittura da vittime di proiettili sparati per salutare l’arrivo del nuovo anno.

Ma, oltre all’aspetto sicurezza, a preoccupare molte delle associazioni che da anni si battono contro l’uso dei giochi pirotecnici è l’effetto che questi hanno sugli animali, sia domestici che selvatici. Anche loro, infatti, ogni capodanno corrono il rischio di morire letteralmente di paura: colti da infarto o, impazziti, schiantandosi contro alberi, muri o automobili durante la loro fuga disperata. Gli animali hanno una diversa percezione di suoni e odori; i cani, ad esempio, hanno un udito infinitamente superiore al nostro, percependo il doppio delle vibrazioni che è in grado di percepire l’orecchio umano, e al doppio del volume. Inoltre sono in grado di sentire odori in concentrazione infinitamente minore e a distanze enormi; questo è sufficiente a far capire quanto lo scoppio di petardi e simili possa essere dannoso per tutti gli animali.

Molti i comuni che hanno accolto le richieste delle associazioni animaliste, diramando ordinanze che vietano l’uso dei fuochi d’artificio. “Queste ordinanze non sono finalizzate a minare il divertimento, ma quei festeggiamenti che vanno a interferire pesantemente sulla libertà e vita altrui”, spiega Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa Italia Onlus, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, che auspica che adeguati controlli siano predisposti dalle forze dell’ordine affinché tali ordinanze vengano rispettate, in quanto “l’inizio del nuovo anno deve essere una gioia per tutti, non motivo di terrore e angoscia”. Anche Roma ha accolto la richiesta delle associazioni di protezione animali, diramando il divieto di utilizzo di materiale esplodente in tutto il territorio di Roma Capitale, poiché “nostro dovere è tutelare l’incolumità dei cittadini e la loro sicurezza….per non parlare degli effetti negativi sugli animali” come ha spiegato il sindaco Virginia Raggi.

Non possiamo non concordare con la sua posizione, così come con quella di tutti quei sindaci che hanno aderito all’appello di vietare botti e fuochi d’artificio nel rispetto e a tutela della vita in ogni sua forma, umana e animale, quale segno di grande civiltà.

di Leandra Gallinella