Conte non è un burattino e la Tav è inutile

È ridicola la messinscena di Strasburgo nei confronti del premier Conte, le parole di Guy Verhofstadt, leader di Alde, i liberali europei, “…mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e Di Maio” offendono il buon senso e l’etica della politica, se pensiamo chi è Verhofstadt. Un liberale che rappresenta le lobby economico-finanziarie europee globalizzate. Rappresenta gli interessi delle grandi banche e delle multinazionali. Verhofstadt non ha mai parlato a favore dei migranti e dell’accoglienza, non ha mai fatto sentire la sua voce per parlare dell’Europa dei popoli o delle genti. Così come non è  mai intervenuto per difendere la povera gente resa più povera dalle politiche neoliberiste europee.

Noi lo sappiamo che il premier Conte è la cerniera di due interessi contrapposti, quelli dei 5stelle e quelli della Lega, ma lo è anche grazie al gran rifiuto di Renzi di aprire al confronto con Di Maio, quando Martina ci voleva provare. Conte nel suo intervento ha chiesto maggiore solidarietà in tema di economia ma soprattutto sul fronte delle politiche migratorie, ma anche una richiesta a Francia e Germania: il seggio che Parigi vuol fare assegnare a Berlino in sede del Consigli di Sicurezza dell’Onu deve restare dell’Unione Europea.

La contestazione mirata è servita a spostare l’attenzione dalle politiche migratorie o lobbistiche denunciate da Conte, sul fronte personale di un attacco al governo giallo-verde. Ma il contendere è la posizione di Conte e dell’Italia che l’Europa unita,  non la Germania, trovi spazio nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Il riferimento è all’accordo siglato il 22 gennaio da Francia e Germania per rafforzare l’asse che da sempre costituisce l’architrave della Unione, in base al quale l’Eliseo si impegna a battersi perché alle Nazioni Unite venga riservato un seggio permanente alla Germania. Una questione di portata strategica che non può essere sottovalutata o usata per rafforzare un asse a due quando invece è coinvolto il ruolo e il peso della intera Unione Europea. Gli errori del governo italiano e le contraddizioni che lo sostengono, in primis la politica migratoria, di chiusura dei porti e dei respingimenti, da noi sempre condannata, mai condivisa, anzi avversata in tutti i modi possibili con il nostro impegno e con il ruolo di Stampa Critica al fianco degli ultimi, non può farci dimenticare che ciò che avviene in Italia avviene in Europa.

La Francia lascia morire i migranti di freddo sul Monginevro, li respinge a Ventimiglia, li carica di forza sui furgoni della gendarmeria per portarli al di qua del confine. Il caos in Libia architettato dell’Eliseo così come l’abbattimento del Dc9 di Ustica dove morirono 81 persone, sono le conseguenze della politica estera francese che non ha nulla da vedere con le politiche sociali di accoglienza. Non stiamo con Salvini, non potremo mai starci, siamo completamente diversi nel DNA, non stiamo neanche con questo governo, ma sappiamo osservare in modo obiettivo gli accadimenti, per raccontarli, cercando di non strumentalizzare e di non farci strumentalizzare dai grandi media, tutti schierati a dire che laTav va fatta. Tutti a dire che i cantieri servono. Certo servono a Loro per continuare a ingrassare con i soldi pubblici su opere inutili e dannose per l’ambiente. Lo studio del Mit, ministero dei trasporti, evidenzia tutte le carenze di una simile opera, né dichiara l’insostenibilità dei costi benefici, di fatto ci dimostra che non serve a nessuno, eppure la vogliono fare. Tutti insieme, lobby del cemento, del ferro, delle banche, della finanza, mafie e contro mafie, imprese fallite e in fallimento, cioè tutto ciò che c’è di più negativo, cucinato è servito dai giornali e dalle televisioni.

Un unico grande coro a dire che siamo in recessione, che il debito è enorme, che i posti di lavoro della sono migliaia. Ma nessuno scrive che il premier Conte a Strasburgo a posto la questione dei flussi migratori dicendo che l’Europa non può continuare ad affrontarli “ in una prospettiva emergenziale, bensì deve affidarsi ad un approccio strutturale in modo da pervenire a soluzioni stabili ed efficaci, invitando l’Europa, alla piena attuazione delle Conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno 2018 sulla redistribuzione dei migranti…senza una strategia di gestione europea multilivello dei flussi, risulta compromessa la stessa tenuta dell’Europa unita…in questo contesto la proposta di riforma del Regolamento di Dublino, approvata a novembre del 2017 ( dal governo Renzi) non è sostenibile nell’attuale Ue. Prevale, purtroppo l’indisponibilità della maggioranza degli Stati a partecipare ad una redistribuzione obbligatoria…”. Discutere di questi temi scottanti, per il Consiglio Europeo, è scomodo, scopre le debolezze degli, Stati europei,  ed evidenzia un comportamento razzista simile a quello di Salvini. Allora è meglio dire e scrivere che Conte è un burattino.

di Claudio Caldarelli

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