Io sono Sofia

Io sono Sofia” è un film scritto e diretto da Silvia Luzi che è andato in onda su Rai Tre, sabato 1 giugno in seconda serata.

Racconta con delicatezza un tema non facile da vivere sulla propria pelle, una pelle che non si sente propria, un corpo che rimanda l’immagine di ciò che non siamo e nel quale non ci riconosciamo. Questa è la vera storia di Sofia, 28 anni. Sofia è una donna nata maschio in un mondo che non perdona la “diversità”, la “disuguaglianza” e in genere tutti coloro che non si uniformano alla massa. Bersaglio facile di fragilità in cerca d’identità.

Sofia ha sofferto, faticato, ha tenuto nascosti, per anni, non solo il proprio corpo ma la propria anima. E forse la parte più emozionante è sapere che questa storia è stata prodotta dagli stessi genitori della protagonista. Perché ciò che ha vissuto questa giovane donna nata in un corpo-prigione, inevitabilmente influenza tutta la famiglia. Una famiglia che vede e non sa che fare, una madre che si sforza di capire, che cerca le parole adatte che ancora devono essere inventate. O forse che già ci sono, ma quali sono? Perché se si da un nome a qualcosa, quel qualcosa ci fa meno paura. E invece si barcolla tra il termine “normalità” e “diversità”, si lotta con il mondo, con lo sguardo e il giudizio degli altri. Tutti in transizione. Sofia alla fine farà la sua scelta coraggiosa di rendere pubblico il suo percorso condividendone il tormento, l’inquietudine, il dramma interiore, la disperazione, il suo calvario, quel martirio durato troppo a lungo.

Non a caso il film inizia con queste frasi della protagonista:

“Tu non mi conosci ma non è colpa tua, per anni ho indossato una maschera, ti ho tradito. L’allacciamento dei miei cavi, è sbagliato. Sono stata una colpa da soffocare, un corpo proibito, una finzione esemplare”.

Una vita non vita per anni.

L’unico modo è “rinascere” e il primo passo è quello di uscire allo scoperto.

Io sono Sofiaè una storia intima che vuole donare quello stesso coraggio a chi sta lottando la stessa battaglia affinché tutti insieme, tutti possiamo vincere questa guerra. Quel corpo diventa il nostro corpo, il travaglio della sua famiglia diventa il nostro specchio, la nostra paura, le sue domande si trasformano prima nelle nostre domande… poi nelle nostre risposte.

Sofia ha lottato e alla fine si mostra a noi per quella che è, quando il suo corpo coincide con quello che sente di essere può finalmente dire al mondo intero: “Io sono questa, io sono Sofia”.

di Claudio Caldarelli e Stefania Lastoria