Tromsø: la porta dell’Artico

Solo una volta uscito dalla struttura dell’aereoporto di Tromsø ho capito quanto avrei patito il freddo artico. Mi si è presentato senza complimenti: pungente, pressante, fastidioso. Indossavo un paio di pantaloni con cui ero partito da Roma. Pessima idea. Mentre aspettavo il taxi ho pensato che il mio soggiorno lì sarebbe stato davvero molto duro. Ricordo di essermi sentito triste, un po’ abbattuto.

Tromsø è una piccola città portuale all’interno del circolo polare artico, nella Norvegia settentrionale. Viene chiamata la porta dell’Articoed è meta sempre più in voga tra i viaggiatori che vogliono ammirare l’aurora boreale. Qui basta tenere il volto all’insù, rivolto verso il cielo notturno, per vederla quasi ogni giorno.

Nell’attesa snervante di poter fotografare l’aurora boreale sono uscito per la città a farmi una passeggiata, affascinato dalle piccole casette in legno e dai negozi dai colori vivaci, dalle sue genti con le labbra screpolate, le guance arrossate e dai grandi occhi azzurri, dalle donne bionde dai lineamenti fini e dalla carnagione chiara, dalle sue strade ghiacciate che ti fanno scivolare alla prima disattenzione. È stata una lunga passeggiata. Ricordo di essermi chiesto come sarebbe stato per me vivere a Tromsø. Ricordo. Mi piaceva quel pensiero. Vedevo persone in cerca di calore entrare da un locale all’altro: pub, biblioteche, negozi di vario genere. Quel clima ti faceva venir voglia di sederti da qualche parte al chiuso, in locali accoglienti, a bere una cioccolata calda o leggere qualcosa di interessante. La città mi sembrava una sorta di inno alla solitudine. La pace. La libertà. Stimolava i miei pensieri più profondi. Mi sembrava di vivere un sogno, oniricamente parlando. Sentivo che mi stavo innamorando di quel posto. In ogni dove c’era sempre qualcosa da osservare attentamente. La novità di vivere in un altro “mondo” mi aveva rapito.

Sono arrivato alla conclusione che no, non passerei la mia vita a Tromsø. Ma se potessi comprerei una piccola casa in legno e passerei parte dell’inverno lì, giusto il tempo di far rallentare i pensieri, di trovare una sorta di ispirazione, fino a quando non sentirei la necessità di riabbracciare il clima mediterraneo della mia terra.

Sono andato a osservare Tromsø dall’alto di una montagna. A vederla da lì la città sembrava disabitata, come in una scena di un film apocalittico. Da lassù si ha la sensazione di una città completamente paralizzata dal gelo, in attesa di rinascere con l’arrivo della primavera.

Foto e testo di Fabio Conti

www.fabioconti.jimdo.com

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