L’arte della convivenza

“La compresenza pluri-etnica sarà la norma più che l’eccezione; l’alternativa è tra esclusivismo etnico e convivenza. Situazioni di compresenza di comunità di diversa lingua, cultura, religione, etnia sullo stesso territorio saranno sempre più frequenti, soprattutto nelle città. Questa, d’altronde, non è una novità. Anche nelle città antiche e medievali si trovano quartieri africani, greci, armeni, ebrei, polacchi, tedeschi, spagnoli…

La convivenza pluri-etnica, pluri-culturale, pluri-religiosa, pluri-lingue, pluri-nazionale… appartiene dunque, e sempre più apparterrà alla normalità, non all’eccezione. Ciò non vuol dire, però, che sia facile o scontata, anzi. La diversità, l’ignoto, l’estraneo complica la vita, può fare paura, può diventare oggetto di diffidenza e di odio, può suscitare competizione sino all’estremo -mors tua, vita mea-…per la prima volta nella storia si può, forse, scegliere consapevolmente di affrontare e risolvere in modo pacifico spostamenti così numerosi di persone, comunità, popoli, anche se alla loro origine sta di solito la violenza (miseria, sfruttamento, degrado ambientale, guerra, persecuzioni) Ma non bastano retorica e volontarismo dichiarato: se si vuole veramente costruire la compresenza tra diversi sullo stesso territorio, occorre sviluppare una complessa arte della convivenza…” Alexander Langer nel “Tentativo di decalogo per la convivenza Inter-etnica”. Alex,  nato a Vipiteno nel febbraio del,1946, morto troppo giovane, a soli 49 anni, a posto fine alla sua vita il 3 luglio1995 a Firenze Politico, pacifista, scrittore, giornalista, comunista. Direttore di Lotta Continua, prima. Poi fondatore dei Verdi italiani e capogruppo europeo. Le sue lotte per la pace, i diritti umani, la difesa dell’ambiente e soprattutto la convivenza tra i popoli. Molto impegnato per le questioni dell’Alto Adige.

Una vita impegnata contro lo sfruttamento, contro il capitalismo e l’imperialismo americano. Una vita dalla parte dei più deboli, degli operai, degli sfruttati, delle donne. “ Identità e convivenza: mai l’una senza l’altra; né inclusione né esclusione forzata. La convivenza pluri-etnica può essere percepita è vissuta come arricchimento ed opportunità in più piuttosto che come condanna: non servono prediche contro razzismo, intolleranza e xenofobia, ma esperienze e progetti positivi ed una cultura della convivenza…” Alexander Langer era avanti nella riflessione sulla convivenza, più di trenta anni fa scriveva su come costruire società pluri-etniche e pluri-culturali, includere senza escludere. Convivere senza togliere a nessuno il proprio credo o la propria cultura, ma interagire per contaminarsi  ognuno della ricchezza dell’altro. Aprire la società ai movimenti per l’uguaglianza, contro l’emarginazione e la discriminazione etnica, per la pari dignità. Alex amava dire: conoscersi, informarsi, Inter-agire, più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo. La convivenza  offre e richiede molte possibilità di conoscenza reciproca. Affinché possa svolgersi con pari dignità e senza emarginazione, occorre sviluppare il massimo possibile livello di conoscenza reciproca. La reciprocità, un alto e nobile concetto di vita, che Alex ci ha lasciato come insegnamento, come strada da seguire per accogliere l’altro, il diverso,  che non è altri che nostro fratello.

La reciprocità per conoscerci e per Inter-agire, insieme con pari dignità. È necessario, scriveva Alex, che le persone si possano incontrare e parlare e farsi valere non solo attraverso le rappresentanze diplomatiche della propria etnia, ma direttamente, quindi è assai rilevante che ogni persona possa godere di robusti diritti umani individuali, accanto ai necessari diritti collettivi. Diritti contro la violenza. Una condizione vitale: bandire ogni violenza. Amava ripetere Alex. La strada pacifica, non violenta per costruire una convivenza plurima che abbia come fondamento i valori della fratellanza, uguaglianza in libertà.

di Claudio Caldarelli

 

Print Friendly, PDF & Email