La Russia nasconde le vere cifre dei suoi infetti

La Mosca di questi giorni è silenziosa e deserta, funestata dal Covid-19, una città in cui il 2% della popolazione ha contratto il virus.

Si contano circa mille morti nella Federazione, diecimila nuovi casi di contagio al giorno, 250 mila nella Capitale.

A dispetto di coloro i quali facevano circolare informazioni tranquillizzanti da parte del Governo, c’è stata una donna, la dottoressa Anastasia Vasilevna che invece ha osato parlare chiaro diffondendo cifre a dir poco allarmanti.

Una donna diventata la nuova icona dell’opposizione russa.

Oggi lei stessa dichiara: “Gli esponenti delle istituzioni non dicono la verità. Anche ora nessuno conosce la cifra reale dei contagi: le stime attuali partono da numeri poco credibili in base ai test effettuati, che sono di bassa qualità e poco affidabili, i numeri che leggete sono lontani dalla situazione reale. Forse non è chiaro a voi in Europa, ma a noi si: siamo sull’orlo della tragedia”.

Sembra che la situazione peggiore si registri nelle grandi città come Mosca e San Pietroburgo. Si assiste impotenti ad una mancanza di posti letto, personale e medicine, alla quasi assenza di strumenti protettivi, scafandri e mascherine che mettono tutti in pericolo a cominciare dal personale medico. I pazienti rimangono in corridoio nelle corsie e semplicemente muoiono.

Semplicemente la loro vita volge al termine senza che nessuno abbia potuto provare a lottare per loro e con loro.

La dottoressa Anastasia Vasilevna sostiene che a maggio raggiungeranno il picco dei contagi a Mosca ma che nelle altre regioni del Paese l’infezione è solo all’inizio e il picco ci sarà ad agosto. Troppe persone moriranno e a fine epidemia, si scatenerà un’altra forma di emergenza, quella del lavoro che mancherà e che non si troverà, lasciando il Paese sul lastrico.

Dopo aver criticato il presidente Putin per aver spedito aiuti all’estero con invio di materiali e personale in Italia e in America senza aver pensato prima alle regioni più colpite in Patria, la dottoressa Vasilevna è stata arrestata a inizio aprile nel villaggio di Okulovka mentre era in viaggio con altri medici per consegnare ad un ospedale locale mascherine e dispositivi di protezione acquistati grazie ai fondi che ha raccolto con donazioni volontarie.

Tutto questo mentre i medici russi, trattati come carne da macello, combattono a mani nude contro il nemico invisibile, senza protezione, sapendo ogni istante di rischiare la propria vita con la speranza di salvare quella degli altri.

Anastasia Vasilevna è anche la fondatrice del sindacato Aljanz Vracej, Alleanza dei medici russi, sventola una bandiera bianca come il suo camice mentre coopera con solerzia e abnegazione con tutte le organizzazioni russe che in queste settimane richiedono aiuto. Un grido che sembra restare inascoltato e inabissato affinché il resto del mondo non sappia, o ascolti una realtà edulcorata.

Ma cosa sappiamo di lei? Che è una donna di 36 anni, ha due figli piccoli, una madre oftalmologa di formazione sovietica. Era già salita alla ribalta delle cronache quando, nel 2019, curò l’oppositore più celebre del Cremlino, il blogger Aleksej Naval’nyj attaccato da ignoti con la vernice verde tradizionalmente usata contro i dissidenti. Poi si è inabissata, si è allontanata dai riflettori, dai media, dalle domande, dalle curiosità. Non era e non è questo il suo ruolo. Lei vuole solo salvare la gente, pretende che il diritto alla salute e ad essere curati sia riconosciuto a tutti come tra l’altro recita l’articolo 41 della loro Costituzione. Vuole che queste non siano solo parole ma che si concretizzino in fatti. Perché una cosa è certa. Ad una donna così la bocca non la chiuderanno mai e lei continuerà a divulgare la verità e a salvare vite, perché quello che sta accadendo è un crimine contro l’umanità.

Quando le viene chiesto se teme altre ripercussioni da parte delle autorità, Anastasia risponde semplicemente: “Di cosa dovrei avere paura? Racconto solo ciò che sta accadendo in Russia e se ad alcuni non piace, che mi ammazzino pure. Altri prenderanno il mio posto ma la verità non si nasconde così. La verità emergerà sempre”.

di Stefania Lastoria

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