C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico

Ho visto i gruppi che hanno manifestato per il no mask , mi sono sembrati con  motivazioni molto diverse, c’erano gli squallidi oppositori politici negazionisti e c’erano i difensori del diritto individuale di libertà di scelta.

Questi ultimi mi sono sembrati onesti, però all’interno dell’egoismo che è il fondamento di una società attuale, che forse sta finendo, affermando un diritto contrapposto a quelli che ritengono necessario difendersi dal coronavirus.

Non è, mi pare, un problema di democrazia, di diritti di maggioranza o di minoranza. È piuttosto una scelta di libertà personale che però non tiene conto dei diritti di uguaglianza e di fraternità, e cioè dei diritti degli altri, è un passo indietro rispetto a valori riconosciuti dalla rivoluzione francese.

E molti segnali fanno sperare in una scelta diversa, che sostituisca l’egoismo con la solidarietà tra tutte le donne e gli uomini della terra.

    – C’è stata la catena umana per la pace e la fraternità della manifestazione  

       Perugia-Assisi.

    – C’è il documento “Terra Pace Lavoro” edito da Il Manifesto.

    – C’è il testo “Niente di questo mondo ci risulta indifferente” proposto oggi

      dall’Associazione Laudato sì, un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia        

    – C’è il Forum “Disuguaglianze Diversità”, con 15 proposte per la giustizia

       sociale.

    – C’è in questi giorni l’evento internazionale on line “I giovani, un patto, il futuro”, con Economisti, Imprenditori e Changemakers, per dare un’anima all’economia globale.

Sembra, da parte di tutti, che il mondo post coronavirus,sarà diverso da quello di oggi, di necessità “migliore”.

Ma il “migliore” di Trump è molto diverso, anzi l’opposto di quello di Francesco, il papa migrante venuto dalla fine del mondo.

E nel piccolo della nostra Italia il “migliore” di Confindustria significa:

– accrescere la produttività (come se dipendesse dall’impegno dei lavoratori e non dal disimpegno e dall’incapacità degli imprenditori),

– no al salario minimo, no all’onere delle imprese come sostituto d’imposta, che significa smontare il reddito di cittadinanza,

– una violenta richiesta di restituzione alle imprese di 3,4 miliardi di euro di accise energia,

– nessun accenno però di impegno contro l’evasione fiscale annua di oltre 180 miliardi, alla quale le stesse imprese contribuiscono in buona misura.

– fare senza limiti debito pubblico, ma con la regola che l’unico debito buono è quello al fine produttivo, niente per le persone, niente per il welfare.

Certamente c’è qualcosa di molto strano se per i media nazionali c’è un interesse sistematico per i limiti alla movida e alle discoteche, c’è una critica esasperata per mancanza di quantità e rapidità nei servizi tampone.  Ma c’è stato, c’è un silenzio assordante su molte cose:

  • sulle ombre di un sistema mondiale chiuso (l’Agenzia Internazionale ONU per il lavoro ha denunciato la terribile realtà di 4 miliardi di donne ed uomini senza il possesso dei beni primari di sopravvivenza);
  • su un estraneo sulla strada, che noi abbiamo accanto, migrante, invisibile, abbandonato;
  • su pensare e generare un mondo aperto, con il valore unico dell’amore, con un mondo non di soci, ma di libertà, uguaglianza, fraternità;
  • con un cuore aperto al mondo intero, che supera il confine delle frontiere;
  • su la migliore politica, quella di cui c’è bisogno, quella che l’amore integra e raccoglie;
  • Su dialogo ed amicizia sociale, verso una nuova cultura, per la verità nel fondamento dei consensi;
  • sui percorsi di un nuovo incontro, per ricominciare dalla verità, per il valore e il significato del perdono;
  • per le religioni al servizio della fraternità nel mondo, con l’identità cristiana, contro la violenza.

C’è stato un silenzio assordante, ho scritto, sulle cose che ho appena accennato. Sono la traccia della terza enciclica di Francesco d’Argentina, per rivolgersi ai fratelli e alle sorelle, come scriveva Francesco d’Assisi, e per proporre una forma di vita dal sapore del Vangelo.

Non ne parlano i media, non si riferiscono ad essi i politici di tutte le forze politiche, nessuna esclusa.

Fanno evidentemente paura i contenuti di una proposta di vita, oggi, che diventano fondamenti di una società nuova nel terzo millennio, che rifiuta l’odio il profitto, l’egoismo, lo sfruttamento.

È una proposta d’amore, oggi, come quella antica di San Francesco, che si sentiva fratello del sole.

Che ha qualcosa di antico, ha gli insegnamenti di un uomo di duemila anni fa,

Gesù di Nazareth, che molti credono figlio di Dio.

di  Carlo Faloci

 

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