IMPREVISTI DIGITALI
Avete mai avuto difficoltà ad aprire un file, ad allegarne uno ad una mail o semplicemente a capire cosa fare quando ti si chiede di scaricare un programma? Noi di una certa età, non possiamo negare di avere avuto problemi con l’informatizzazione della vita: tutto è magicamente scomparso con il passar del tempo, la busta paga da cartacea a digitale, i turni in ufficio, l’apertura della malattia, gestire il conto in banca, fare un bonifico o pagare una bolletta. Ebbene, tutto è cambiato in un batter d’occhio, senza lasciarci il tempo di imparare a gestire le nuove tecnologie! Dalle app che ti tengono il conteggio dei passi , al controllo del peso corporeo e al conteggio delle calorie del panino che stai addentando, dalla musica digitale via radio DAB, al ricordarti insistentemente di fare gli auguri di compleanno ad un amico che non ti ricordi nemmeno chi sia! Ogni cosa, anche la semplice lettura di un libro, è cambiata radicalmente, ecco perché mi sono identificata con simpatia nei personaggi del film, apprezzando con tanta allegria, la tenera timidezza dei tre protagonisti coinvolti nel magico quanto misterioso mondo del World Wide Web. Mi sono riconosciuta soprattutto in Marie, quando alla ricerca di un carica batterie si trova a dover districare un ingestibile groviglio di fili, spine, adattatori di carica batterie, carica tablet, pc e telefono, non riuscendo a capire o a riconoscere quello giusto. Non vi è mai capitato?
Il film INCIDENTI DIGITALI, ci racconta proprio come tre persone, lente ad integrarsi nel mondo digitale (proprio come me), affrontano i loro problemi legati ai giganti del web che, in un modo o nell’altro, condizionano drammaticamente la loro vita. Tre vicini in un sobborgo di Parigi, condividono grandi problemi esistenziali legati a una grossa difficoltà ad integrarsi nei nuovi canoni comportamentali della società moderna: uniti da un passato di protesta da “Gilet Gialli”, tutti e tre vivono una vita molto particolare a causa della mancanza di dimestichezza con il mondo digitale, ognuno di loro in pratica è vittima di qualcosa che non riesce a gestire e a tenere sotto controllo. Christine (Blanche Gardin) è autista di taxi privato, il suo problema è che nonostante si sforzi di essere il più gentile e corretta possibile con i suoi clienti, si ritrova sempre solo con una stella di gradimento, inoltre, ha un grosso problema con una dipendenza dalla quale non riesce a guarire: guardare le serie tv. Grazie a questa bizzarra “malattia” ha perso lavoro, amici e marito. Bertrand è diventato da poco vedovo e si trova a dover gestire la figlia adolescente vittima di cyber bullismo, Si dà il caso però, che anche lui sia una vittima, in quanto viene sommerso quotidianamente da una raffica di proposte online e telefoniche di acquisto di oggetti inutili, che lui, anche se non lo desidera affatto, inevitabilmente compra senza avere la capacità di opporsi fino in fondo. Senza contare poi, che si invaghisce della voce di una venditrice che quotidianamente lo chiama per vendergli qualcosa al telefono. Il titolo originale “Effacer l’historique” ovvero “Cancellare la cronologia”, ci aiuta invece ad indovinare il grosso problema che si trova a dover affrontare Marie (Corinne Masiero) con un figlio adolescente ed una fresca separazione, a causa di un sex tape girato a sua insaputa da un furbo gigolò, che la ricatta minacciandola di pubblicarlo in rete. Riusciranno i nostri tre sprovveduti eroi a vincere la loro battaglia personale contro i giganti del web che minacciano il loro benessere psico-fisico? Una serie di esilaranti avventure ci permetteranno di scoprire come l’aiuto di un vecchio e strambo hacker potrebbe risolvere i loro problemi con Google, Netflix e Facebook.
Buona la regia che rende tutto divertente, soprattutto nel caratterizzare i personaggi, ovvero tre persone non più giovanissime che si ritrovano coinvolte in un mondo difficilmente gestibile senza una mentalità digitale, perfetti anche i tre attori sempre equilibrati nel rappresentare con garbo e sottile ironia i tre personaggi aggrappati alle loro tenere follie, senza mai farli diventare caricature. Premiato con L’Orso D’Argento alla 70esima edizione del Festival di Berlino, il film è uno spaccato della vita odierna.
di Silvia Amadio