Macrino, imperatore per un anno
Di Marco Opellio Macrino si conosce poco, prima che diventasse imperatore. Di rango equestre, nacque a Cesarea di Mauretania, da famiglia romanizzata di origini berbere. La sua fu una fulgida carriera, che lo portò a ricoprire la carica di prefetto del pretorio sotto Caracalla.
Con questo ruolo seguì l’imperatore nella sua sconsiderata campagna contro i Parti, nel 217 d.C. Si narra che durante una sosta in un santuario, fu predetto a Macrino che avrebbe deposto l’imperatore e sarebbe divenuto il suo successore. Temendo la reazione di Caracalla, pare che il prefetto abbia giocato d’anticipo, uccidendo l’imperatore e facendosi acclamare imperatore dalle truppe, l’11 aprile del 217 d.C.
Il fatto che un membro dell’ordine equestre venisse nominato imperatore senza neppure essere passato per il Senato, creò indignazione in quest’ultimo, che però ratificò la nomina sia perché aveva eliminato Caracalla, che dirottava gran parte dei fondi dello Stato verso l’esercito, sia perché, apparentemente, Macrino aveva l’appoggio dei soldati.
Il nuovo imperatore si affrettò a chiudere la guerra con i Parti, scendendo a patti con loro e pagando alcune indennità.
Ma Giulia Domna, madre di Caracalla, vera donna forte della famiglia, tramava nell’ombra.
Riuscì a portare dalla sua parte l’esercito, che nel frattempo era scontento per alcune riforme sulla paga attuate da Macrino. Inoltre Caracalla era sempre stato ben voluto dalle truppe.
Con uno stratagemma, Giulia Domna mostrò all’esercito il cugino di Caracalla, Vario Avito Bassiano, e lo convinse che era in realtà il figlio dell’imperatore assassinato. Le truppe lo acclamarono e si ribellarono a Macrino, che fu assassinato assieme al figlio Diadumeniano (nel frattempo nominato Cesare), l’8 giugno del 218 d.C.
di Fabio Scatolini