Solidarietà punita?

Ci risiamo. Ancora una volta c’è il sospetto che la solidarietà, a Roma, venga punita. Già nel maggio del 2017, mentre l’amministrazione capitolina dava il via all’ennesimo sgombero al campo informale Baobab Experience sorto per  nei pressi della stazione Tiburtina per dare soccorso ai migranti e rigugiati in transito, alcuni volontari giunti sul posto per difendere il presidio, denunciavano attraverso i canali social di essere stati multati per divieto di sosta. Per tutta l’estate seguente furono decine gli attivisti sanzionati, al punto da spingerli a creare un gruppo fb per organizzarsi in comitato. Il problema, in quel caso, sembrava essere la segnaletica che induceva in errore gli automobilisti, segnaletica che l’amministrazione ha poi provveduto ad adeguare. Questa volta è invece toccato al circolo Arci Sparwasser di Roma.

Chiuso per Covid, il circolo aveva riaperto per ospitare alcuni dei tanti senza fissa dimora alle prese con  quella che impropriamente viene definita “emergenza freddo”. Con l’aiuto di  volontarie e volontari e con le donazioni ricevute, il circolo aveva creato setto posti letto prevedendo tamponi all’ingresso e distanziamento, affidava poi alla sua pagina fb l’auspicio “..che questa iniziativa sia uno stimolo per i tanti alberghi vuoti e per strutture molto più grandi per replicare attività solidali e innescare un meccanismo emulativo” aggiungevano poi la speranza che “..dare l’esempio concretamente ci renda più forti nella battaglia contro la freddezza  istituzionale di chi ignora chi vive ai margini”.

Il circolo, prima della pandemia, era un punto di ritrovo a via del Pigneto,  con  presentazioni di libri,  serate musicali e iniziative sociali.

Via social, il 16 febbraio, lo Sparwasser informa che, dopo tre settimane di silenzio, nonostante le comunicazioni formali, era arrivata la risposta istituzionale: Il Municipio V di Roma aveva  inviato una pec comunicando ufficialmente che, vista l’iniziativa intrapresa, Il Comune di Roma aveva predisposto un atto amministrativo per revocare la SCIA, ovvero la possibilità di svolgere, alla riapertura, attività di somministrazione di bevande.

In poco tempo è partito il  tam tam sui social che ha montato l’onda della mobilitazione a sostegno del circolo. Poche ore dopo, lo Sparwasser informava, sempre via social, di aver ricevuto una comunicazione del V Municipio relativa alla archiviazione del provvedimento di revoca della licenza. L’equivoco sembra essersi generato dal temporaneo cambio di destinazione d’uso dei locali e non da una mefistofelica intentenzione di usare multe e provvedimenti come deterrente al volontariato spontaneo. Certo che è che,  come emerge dal rapporto di Amnesty International del marzo 2020, Governi, istituzioni e autorità europee stanno mettendo in campo una vasta gamma di restrizioni, misure sanzionatorie e punitive tendenti a  mettere sotto processo la solidarietà.

di Nicoletta Iommi