Architettura ostile: fioriere anti-bivacco a Roma
Nell’area Est della stazione Tiburtina, uno dei principali scali ferroviari della Capitale, il Comune di Roma ha installato delle enormi fioriere e ha invitato i cittadini a riempirle di piante e fiori. Allestire gli spazi pubblici con fioriere, panchine e illuminazione rientra nell’arredo urbano. Lo scopo di questi elementi accessori è duplice: da un lato migliorare l’estetica delle aree cittadine, dall’altro favorire la socialità e creare occasioni di aggregazione. Tuttavia già da tempo l’arredo urbano ha anche un altro fine: allontanare dai luoghi di socialità gli ultimi e i fragili, persone che ogni giorno combattono la loro quotidiana guerra per la sopravvivenza. Ne sono un esempio le panchine con i bracci metallici nel mezzo per impedire che qualcuno ci si distenda per dormire o riposare, le rastrelliere per biciclette nei sottopassi per contrastare gli accampamenti, i fari a luce intermittente, gli irrigatori e altre soluzioni sempre più creative e sempre meno accoglienti. Viene definita infatti “architettura ostile”, ossia la progettazione di spazi pubblici con l’intento di fare da deterrente a comportamenti considerati lesivi del decoro e pericolosi per la sicurezza; strumenti che spostano ma non risolvono la questione di chi non ha un alloggio.
Prima dell’installazione delle fioriere, alla stazione Tiburtina, si è provveduto allo sgombero dei giacigli di migranti e senzatetto. Stando a quanto riportato dalla Delegata alle periferie Federica Angeli sulla sua pagina Facebook 97 persone avrebbero rifiutato le soluzioni allocative proposte dal Comune. Non sono state specificate quali siano state le proposte e se queste siano state fatte con l’ausilio di mediatori culturali.
Questa operazione, definita di decoro, ha coinvolto Roma Capitale, Prefettura, Questura, IV Municipio, Grandi Stazioni Rail e Rete Ferroviaria Italiana.
<<Questa mattina è iniziato lo sgombero dei giacigli di fortuna e la pulizia sia della zona di ingresso dello scalo ferroviario sia dei campi adiacenti>> scrive la delegata della Sindaca. Nelle immagini pubblicate si vedono addetti del Comune che spazzano via coperte, ciabatte, jeans e bottiglie d’acqua.
In inverno poi, si sa, i senzatetto cercano riparo dal freddo all’interno o nei pressi delle stazioni.
Nello stesso comunicato vengono quindi elencati anche una serie di interventi che Roma Capitale, GS Rail e RFI hanno previsto per <<prevenire il riemergere di fenomeni di bivacco soprattutto nella prospettiva dei prossimi mesi invernali>>.
Tra questi c’è la chiusura delle zone dell’area esterna coperta dalla pensilina di stazione, il potenziamento dell’illuminazione esterna con fari da stadio e l’installazione di aiuole per realizzare un Urban green garden. E’ previsto inoltre un presidio costante della Polizia di Stato.
C’è da augurarsi che con la stessa solerzia con cui si è provveduto all’ennesimo sgombero si stia già pensando a soluzioni per far fronte a quella che, nel prossimo inverno, chiameranno “emergenza freddo”.
Nelle fioriere anti-uomo ci sarà terreno fertile per i semi di umanità?
di Nicoletta Iommi