Resistere
Resistere. Resistere. Resistere. Resistere. Quattro storie di lotta alla mafia. Quattro verità da non dimenticare. Quattro fumetti, anzi graphic novel dove al centro aleggia la figura simbolo della lotta alla mafia: Antonino Caponnetto. Storie che ci raccontano e ci educano, con il ricordo della memoria, a scegliere da che parte stare. Un insegnamento ben riuscito, questo libro illustrato, edito da Giunti, scritto da Salvatore Calleri, presidente della fondazione Caponnetto, da sempre impegnato sul fronte della legalità; da Marco Nucci sceneggiatore, autore, da Renato Scalia agente della DIGOS poi passato alla Dia, da Gian Antonio Gualtieri aurore e sceneggiatore. Un quartetto ben assortito per un opera che può essere un libro per le scuole, su cui far discutere gli studenti nelle classi. Resistere, per esserci ogni volta che c’è un attacco alle Istituzioni. Resistere, per dire ad alta voce “noi ci siamo” e stiamo dalla parte della legalità. Un tema questo della legalità, che un valore di riferimento assoluto per la Fondazione Caponnetto e per il presidente Calleri.
Una graphic novel che racconta eventi accaduti e che accadono quotidianamente, con illustrazioni realistiche, è un linguaggio vero, raccolto dalla strada, con l’uso della stessa dialettica e accenti, resa molto veritiera dal sapiente uso dei colori e del chiaro scuro che descrive i luoghi. Resistere, non è un libro presuntuoso, non è un libro difficile, sono difficili i suoi contenuti per coloro che vivono lontani dai valori della giustizia e della legalità. Resistere un libro che, a me che conosco Salvatore Calleri, racconta non solo storie ma soprattutto dinamiche, di uso quotidiano per le indagini, ma anche per il reclutamento della mano d’opera della mafia. Resistere, è più di un invito a non cedere alle tentazioni dei metodi camorristici, è un trasmettere valori etici ai quali non siamo più abituati. Resistere, è il grido che spezza il silenzio intorno ai giudici ammazzati, ma è anche il grido che ci rimette in primo piano i giudici cacciatori di boss, come Catello Maresca. Resistere, è tutto,questo, ma anche tanto altro di più. È l’umiltà e la semplicità con cui il popolo Palermo, i giovani e soprattutto i bambini chiedono ad alta voce a “nonno Nino”, il giorno dei funerali di Paolo Borsellino, di “Resistere”. Si, Resistere. Resistere per esserci dalla parte della legalità, così come tutti i giorni resiste la Fondazione Caponnetto con l’impegno quotidiano del presidente Salvatore Calleri.
di Claudio Caldarelli