“ANGELO ANNIBALI: semplicemente un grande uomo” (terza parte)

Il vero viaggio di scoperta non consiste
nel trovare nuovi territori, ma nel possedere
altri occhi, vedere l’universo attraverso gli
occhi di un altro, di centinaia di altri:
di osservare il centinaio di universi che ciascuno
di loro osserva, che ciascuno di loro è.

Marcel Proust

Elezionicomunali 1980: conferma della maggioranza P.C.I. – P.S.I. e, così come previsto e concordato, Angelo Annibali assunse la carica di sindaco e Aldo Frezza quella di vice sindaco. Continuava così quel mirabile periodo della più recente storia della amministrazione comunale di Allumiere iniziato nel 1975 e che ancora manteneva intatte, sia pure con qualche iniziale appannamento, le aspirazioni e le speranze di un mondo nuovo e le convinzioni relative al futuro che sarebbe stato appannaggio dei detentori della fantasia e di coloro che sapevano sognare. “La fantasia al potere” avevano gridato nel maggio francese e poi nelle agitazioni italiane, iniziate nel 1968, prima gli studenti e poi anche la classe operaia che in quel movimento si era fusa. Bene si attaglia a quel momento storico e politico la poesia Sulla Luna di   Gianni Rodari: Sulla Luna, per piacere, / non mandate un generale / ne farebbe una caserma / con la tromba e il caporale.   Non mandateci un banchiere / sul satellite d’argento / o lo mette in cassaforte / per mostrarlo a pagamento.    Non mandateci un ministro / col suo seguito di uscieri: / riempirebbe di scartoffie / i lunatici crateri.

Ha da essere un poeta / sulla Luna ad allunare: / con la testa nella luna / lui da un pezzo ci sa stare…       A sognare i più bei sogni / è da un pezzo abituato: / sa sperare l’impossibile / anche quando è disperato.      Or che i sogni e le speranze / si fan veri come fiori, / sulla Luna e sulla Terra fate largo ai sognatori!

E, pur se in modo più o meno conscio, sia Vittori ed Annibali del 1975 che Annibali e Frezza del 1980, unitamente agli altri assessori e consiglieri, avevano formato il loro animo e la loro coscienza politica in quel turbinio di un mondo che stava imparando a sognare e ad arricchire le proprie visioni oniriche con una lucida percezione del nuovo che li circondava e li permeava e che richiedeva loro un diverso approccio ai valori di libertà, distribuzione del reddito e cultura. Del resto è da Platone e dal suo Mito della Caverna che l’uomo ha compreso il valore della conoscenza e sa che bisogna andare oltre i limiti del proprio campo visivo e non pensare mai gli stessi come indicativi dei confini del mondo perché la cultura, come scrisse Bobbio, deve seminare dubbi e non raccogliere certezze. Gli uomini sognano e si pongono limiti che vanno aldilà del consentito dalla conoscenza del momento storico e quei sogni hanno consentito il progresso umano. Come ebbe a dire Fabrizio De André “un uomo senza sogni, senza utopie, senza ideali, sarebbe un mostruoso animale, un cinghiale laureato in matematica pura”.

E in nome e per conto di quei principi e di quegli obiettivi di giustizia sociale iniziarono, già fin dalle prime giunte del 1975, a lavorare alacremente per migliorare le condizioni di vita della popolazione e per raggiungere i due grandi obiettivi che si erano posti: campo sportivo e scuole. Nel 1980 bisognava raggiungere altri e nuovi obiettivi ed è opportuno riportare le parole di Angelo, così come dallo stesso scritte su L’Agrifoglio:

“Per quanto riguarda il consuntivo delle attività amministrative del quinquennio 1980-1985, va registrata la realizzazione di alcune opere e la risoluzione di altri problemi, che attendevano risposta da parecchi anni.

Per quel che concerne i Servizi Sociali, farne una elencazione mi sembra del tutto superfluo, anche se ritengo vadano ricordati i più significativi:

mense scolastiche, trasporto degli alunni,

borse e assegni di studio per gli studenti delle scuole medie superiori,

fornitura dei libri di testo agli alunni della scuola media,

soggiorni estivi per anziani e minori,

corsi di fisioterapia per il recupero dei soggetti scoliotici.

È stato migliorato il servizio sanitario, creando un Ambulatorio negli ex locali della scuola materna di via Civitavecchia e si è resa più funzionale la Farmacia Comunale, attraverso una modernizzazione delle attrezzature.

Per la Biblioteca Comunale si è lavorato per potenziarne le dotazioni librarie e acquistare le attrezzature audiovisive necessarie a creare una sala d’ascolto.

Il recupero dei beni comunali ha richiesto il maggior sforzo economico: il più importante è il recupero del Palazzo Comunale, così come la sistemazione del Palazzo Camerale.

Importante, anche nell’ottica di un recupero delle attività zootecniche, è stata la definitiva sistemazione del Mattatoio Comunale, con la ristrutturazione dell’immobile, la realizzazione del depuratore, l’acquisto dell’attrezzatura interna e la creazione dei rimissini.

Si è intervenuti sul Cimitero Comunale, con la sistemazione della parte superiore, della Cappella e la creazione della camera mortuaria.

Nella viabilità Rurale, tra lavori terminati, appaltati e contributi si è avuto un investimento di Lire 600.000.000 mentre nella viabilità interna sono state sistemate: Via S. Antonio, via della Resistenza e via Monte Roncone, Strada La Bianca (chiesa), scalinata Pincio

Per l’edilizia scolastica si è provveduto alla ristrutturazione, con ampliamento, della scuola della frazione La Bianca e suo arredamento; alla creazione della cucina, palestra e ambulatorio della scuola elementare.

Sono stati eseguiti lavori su gran parte della pubblica illuminazione;

Sono state sistemate le fognature di Via S. Antonio e Fonte Ferrata, Via Bandita dei Buoi, Via Braccianese Claudia, Viale Garibaldi, Via XVI Luglio, Vicolo Cieco, Via delle Cascine, fraz. La Bianca;

Si è completato l’impianto di depurazione della frazione La Bianca e si è riappaltato il 3° lotto del depuratore di Allumiere.

Altro problema a cui il Comune ha dato una risoluzione è quello dell’edilizia economica popolare, considerando che le Cooperative hanno ottenuto i finanziamenti per la costruzione di case ed il comune ha messo a disposizione il Piano di Zona “Le Terre”.

Ultimo argomento, ma non per importanza, è quello dell’acqua, la cui risoluzione riveste un carattere prioritario per il nostro paese. Per quanto riguarda la rete idrica si è provveduto alla realizzazione del primo lotto dei lavori ed alla costruzione del nuovo serbatoio per esigenze della frazione La Bianca”. Quella sopra riportata è la lunga sequela degli obiettivi raggiunti e delle opere pubbliche realizzate; manca, però, la narrazione di una specie di gemellaggio, forse musicale, o forse altro, realizzato in Spagna, a Barcellona, dal 19 al 25 agosto 1981. Così lo racconta Riccardo Rinaldi nel suo “La musica nella storia di Allumiere 1873-1983”: “…tale iniziativa è stata preparata e condotta a termine con l’aiuto indistintamente di tutti ma principalmente del Presidente della Co.Ta.Ci. Italo Passalacqua, del Presidente Frezza, del Prof. Profumo, del Sindaco Annibali, degli assessori del Comune e di tutti i dirigenti. Non è stato facile trovare il finanziamento, concordare l’attività artistica, gli alberghi, le esecuzioni ecc… , o meglio per oltre 150 persone.”

Pernottamento a Sanremo, Hotel Imperiale, poi Hotel Oriente di Barcellona, sulla Rambla. Ricevimento del Sindaco di Barcellona nella Sala Consiliare dei Cento, come da foto iniziale. Spettacoli di flamenco (applauditissimo) e corrida (alla quale molti non abbiamo partecipato per solidarietà con il toro). Ovviamente chiesi ad Angelo e Vittori dove avremmo potuto ospitare l’eventuale delegazione Catalana ove mai avessero deciso di ricambiare la visita. Rispose Angelo, dicendo che una soluzione l’avremmo trovata e cambiò subito discorso e con una sua classica espressione ironica mi chiese se volevo aiutarlo, ritornati ad Allumiere, a careggiare l’acqua con Livio e Carlino per riempire i serbatoi idrici. Faceva anche quello! La notte andava, spesso e volentieri, ad aiutare gli addetti comunali al riempimento delle cisterne. Alda Merini ha scritto che si può essere qualcuno semplicemente pensando ed ancor di più, io aggiungo, anche agendo e dando esempi altamente positivi. Insomma, Angelo era uomo di maniere semplici e schiette e molto spesso, o sempre, le maniere semplici sono prese, come scrive Leopardi nello Zibaldone, ovviamente errando perché non poteva conoscere Angelo, come indicative di poco merito. Poi, parlando di animo lumierasco, credo sia insita, in ognuno di noi, una certa dose di particolare e ben riconoscibile approccio con il mondo esterno e quel modus è fatto di irruenza, crudezza e scarsa tollerabilità delle prepotenze. Su quel particolare molti hanno ironizzato o ricordato un atto che forse ha svolto un ruolo nel nostro modo di essere, appellandoci come franchigiane o destinandoci strofe cantate che non sapevano assolutamente cogliere il nostro “io interiore”, tipo:

Regazze attente!

Le Rumierasche so’ tutte brigante

E vanno ‘n giro co’ le barbe fente.

Non hanno evidentemente capito che anche per noi conta la forma e siamo altresì coscienti che la forma sia il segreto della vita ma nella nostra cultura, acquisita dai nostri avi nel duro lavoro delle miniere, nell’incrocio di mille culture che si sono contagiate a vicenda, certamente prodotto dalla franchigia,  trovando un modo di vivere basato sul rispetto degli altri e sulla indiscussa necessità della reciprocità comportamentale che ci fa sentire in empatica simbiosi con gli altri, ai quali chiediamo solo di non usarci prepotenze, perché la nostra cultura non prevede l’utilizzo del gesto evangelico di porgere l’altra guancia. Gramsci ebbe a scrivere: Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.

Ritornando alla nostra storia, il pomeriggio del 20 agosto la comitiva arrivò a destinazione, dopo moltissime ore di viaggio e la tiritera di raccomandazioni di un nostro compagno di avventura, un architetto di antica origine lumierasca che continuava a raccomandarci la somma prudenza e la massima attenzione nel prevenire probabili tentativi di borseggio da parte di malintenzionati che nella rambla imperversavano, scippando molti sprovveduti.

Ma, a dimostrazione del fatto che ci saranno sempre degli eschimesi pronti a suggerire agli abitanti del Congo le modalità di comportamento durante la calura, anche il nostro dispensatore di saggi consigli fu prontamente smentito dalla dura realtà e volle scendere a terra per primo. Appena messo piede sulla rambla fu scippato e capimmo che bisognava smettere i panni dei turisti e tornare ad indossare quelli della nostra lumieraschità.

La sera stessa se ne presentò l’occasione. In piena rambla, davanti al nostro albergo, mentre stavano conversando Vincenzo ed Aldo Frezza, Umberto Di Pietrantonio e Luisa Vaccari, moglie del prof. Umberto Profumo, un paio di temerari borseggiatori provarono a mettere le mani nella borsa di Luisa, per prendere il suo portafoglio. Furono visti e, ovviamente, malmenati a brutto grugno, poi fu chiamata la polizia per i provvedimenti di competenza. Il giorno della partenza, dopo che per due o tre giorni alcuni di quegli improvvidi furfantelli tentarono altre sortite, sempre rintuzzate, si presentarono davanti all’albergo e, a distanza di sicurezza, applaudirono la partenza degli allumieraschi con l’augurio di non vederli più (ovvio! dopo le botte che avevano preso).

Durante il viaggio di ritorno vidi le facce soddisfatte e ebbi modo di sentire le opinioni di molti degli oltre 150 partecipanti e chiesi ad Angelo se fosse contento del risultato e della pubblicità fatta al Comune di Allumiere e lui mi rispose con una frase di William Shakespeare: “La gloria è come un cerchio nell’acqua, che non cessa mai di allargarsi, finché, a furia di spandersi, si sperde nel nulla.”

Infiniti ringraziamenti a Franco Pierini e Giulia Bonamici per la messa a disposizione del materiale fotografico
(continua).

di Pietro Lucidi