“ANGELO ANNIBALI: semplicemente un grande uomo” (quarta ed ultima parte)

Chi cammina, talvolta cade.

Solo chi sta seduto

non cade mai.

Sandro Pertini

Abbiamo ripercorso alcuni aspetti della storia allumierasca, almeno per quello che riguarda il governo locale dal 1975 al 1985, e dobbiamo ora incastrare i singoli governi locali nel più ampio contesto nazionale e regionale, perché, come vedremo in seguito, non saranno avulsi dagli scenari che si delineavano e prendevano forma in Italia e nel Lazio ma, anzi e molto spesso, determinarono a livello locale una, almeno a volte, ridicola scimmiottatura delle incomprensioni che avvenivano a livello nazionale.
Relativamente al periodo 1975/80, Sindaco Vittori e Vice Annibali, il governo nazionale era stato guidato da una triade democristiana: Moro, Andreotti, Cossiga e Presidente della Repubblica Leone; mentre alla Regione Lazio si avranno Santini (DC), Palleschi (PSI), Ferrara (PCI) e Santarelli (PSI).
Dal 1980 al 1985, Sindaco Annibali e vice Frezza, il governo nazionale fu guidato da Forlani (DC), Spadolini (PRI), Fanfani (DC) e Craxi (PSI) e Presidente della Repubblica Sandro Pertini; alla Regione Lazio Santarelli, Landi e Panizzi tutti e tre del PSI. Dieci anni di DC e PSI con solo qualche mese di un rappresentante del PCI alla Regione.
Alle elezioni comunali del 1985 avevamo quindi Bettino Craxi, Presidente del Consiglio e prima Panizzi, poi Sebastiano Montali ed infine Landi, tutti e tre socialisti, come Presidenti della Giunta Regionale del Lazio. A livello nazionale, invece, a Craxi, seguiranno Fanfani, Goria, De Mita ed Andreotti e Cossiga assumerà il ruolo di Presidente della Repubblica.
Ad Allumiere, nonostante gli accordi tra PSI e PCI prevedessero una alternanza tra i due partiti della sinistra alla guida del paese, si assisteva ad una rottura dei legami e oserei dire anche dei rapporti personali tra i singoli esponenti. Inutile, assolutamente senza senso, provare oggi ad individuare le reali motivazioni della rottura dei rapporti perché oggi, a distanza di tanti anni, così come allora, ognuno ne darebbe, o ne avrebbe dato, le sue personali ed assolutamente soggettive motivazioni.
Angelo, unitamente al PSI, scelse la via dell’alleanza con la DC ed il PSDI e alle elezioni del 1985 quella coalizione ottenne la maggioranza dei voti: Angelo Annibali sindaco, Domenico Caparbi, vice sindaco.

Relativamente a quel quinquennio Angelo scrisse su L’Agrifoglio: “Il quinquennio 1985-1990 ritengo sia stato uno dei periodi più proficui per la vita cittadina, in rapporto agli investimenti attivati e, di conseguenza, ai problemi risolti.
Prima di elencare analiticamente le più importanti opere realizzate, finanziate e/o progettate, mi soffermerò su 3 temi che mi stanno particolarmente a cuore e che, da soli, basterebbero a qualificare il nostro grande operato amministrativo: Acquedotto dell’Oriolo; Legge n.8/1983 e metanizzazione.
Questa Amministrazione, postasi come prioritaria la soluzione del problema dell’approvvigionamento idrico, da decenni carente e freno nello sviluppo economico e turistico di Allumiere, ha percorso contemporaneamente due strade:
1) una soluzione immediata per alleviare “la grande sete”
2) una soluzione definitiva, per la tranquillità del prossimo futuro
L’impegno paziente e costante ha dato i suoi frutti, con i pozzi di “Pian di Tavole” per il presente e la ristrutturazione della rete interna idrica, ma, soprattutto, con lo stanziamento di 4 miliardi di lire della Regione Lazio, per la progettazione e costruzione della condotta dell’Oriolo: l’opera, collegata all’acquedotto del Peschiera, è stata affidata all’Acea.
In riferimento alla legge n.8/1983, si è riusciti a definire il quadro complessivo degli interventi, a deliberare i progetti, a firmare con Enel per l’erogazione delle somme: la scelta del nostro Comune è stata rivolta alla tutela ambientale ed alla salvaguardia della salute dei cittadini, con l’approvazione di un progetto di risanamento idrogeologico e forestale del territorio, per complessivi 3.772.000.000 lire.
Sul problema metano, l’interessamento della nostra Amministrazione ha determinato la stesura di un progetto per la metanizzazione completa di Allumiere, della frazione La Bianca e di Tolfa, altrimenti esclusi da piano di erogazione e distribuzione del gas. È già stata deliberata la convenzione con l’Italgas, che ha l’onere della progettazione e costruzione del metanodotto (con un investimento per il nostro paese di 2 miliardi e cinquecentomilalire.
Tra le altre opere già realizzate, ricordiamo:

  • la totale Ristrutturazione del Palazzo Camerale
  • il completamento del depuratore “La Bianca” e di Allumiere, comprese le strade di accesso;
  • l’Urbanizzazione “Le Terre” (strade, acqua, illuminazione e fognature);
  • Il Parcheggio in via del Faggeto;
  • Le Gradinate in via Pincio, Via Fonte Ferrata, vicolo Bruciato, via delle Grazie;
  • L’eliminazione frana Monte Roncone;
  • La Tribuna e il completamento dell’illuminazione Campo Sportivo “Cavaccia”;
  • La Strada Montepietroso e Maggiorana;
  • La strada del Mattatoio
  • L’Illuminazione delle vie pubbliche;
  • La ricostruzione dei giardini di Piazza Turati;
  • La ristrutturazione e arredo della Biblioteca Comunale;
  • La sistemazione del piazzale della scuola elementare;
  • L’adeguamento dell’edificio scuole elementari alle normative ENPI;
  • L’acquisto di un nuovo scuolabus;
  • L’ampliamento dell’edificio scolastico della frazione La Bianca;
  • La realizzazione del muro di contenimento della scuola media;
  • L’inizio del gemellaggio con Deutschkreutz”
    Il mandato amministrativo 1980 /85 vide, sotto la spinta di profonde istanze di cambiamento che veementemente salivano dalla società civile e che avevano già portato nel quinquennio precedente una miriade di grandi riforme che andavano incontro alle esigenze popolari, basti solo pensare alla legge sulla riforma dei suoli ed alla legge 833 di istituzione del servizio sanitario nazionale, la riforma di larga parte della normativa contabile, gestionale e finanziaria dei comuni, relegando in soffitta tutte le antiche ed ataviche convinzioni in merito. Angelo non volle rimanere estraneo a quei nuovi sistemi ed all’evoluzione delle normative di riferimento e fu così che la sede del Centro Studi Operazioni Amministrative, con sede ad Umbertide, della quale era presidente il Segretario Generale del Comune di Perugia, divenne una sua meta fissa di approfondimento. La sua ferrea volontà di conoscenza delle leggi in materia non gli faceva certamente trascurare la gestione quotidiana del Comune né tanto meno le questioni di politica comprensoriale.

Nel 1982 si lanciò a testa bassa contro la proposta di ampliamento del Centro militare di Monteromano, lanciando slogan, tipo: “Terra da lavorare e non per i cannoni”, altre volte quasi irridendo quella deriva militarista, che poi è realmente avvenuta, coniando altre parole d’ordine, tipo: “Inventiamo il gioco della pace”.
Sapeva bene che su quelle questioni di natura militare saremmo stati, unitamente al resto del comprensorio ad ispirazione pacifista, inevitabilmente sconfitti ma lui seppe mantenere, unitamente alle sezioni del PCI e del PSI un atteggiamento di lotta, quasi di sfida, alla imperante assurdità, allora come ora, del più ottuso dei poteri, quello militarista, quando è fine a se stesso.
Come spesso succede, nonostante non sempre il più forte riesca ad essere il padrone, i fautori della proposta seppero trasformare la forza in diritto e quindi l’obbedienza in dovere semplicemente facendo diventare l’ampliamento come un obiettivo strategico, finalizzato alla difesa nazionale.
Rapporti con la gente e risposte alla miriade di istanze che quotidianamente arrivano davanti agli amministratori, risoluzione delle problematiche interne agli uffici, attività di mediazione e risoluzione di liti e contrasti tra cittadini sono solo alcune delle incombenze che fronteggiava con quel suo immancabile sorriso. Ma un Sindaco ha anche obblighi di rapporti con altri Enti ed istituzioni territoriali e sovraordinati, ha un suo Comune incardinato in un ambito regionale ed è parte diretta di un sistema politico. Ora è innegabile che in quegli anni vi sia stata una aperta rottura dei rapporti tra socialisti e comunisti e che Bettino Craxi, segretario del P.S.I. dal 1976, leader dell’ala autonomista di quel partito, portasse avanti una linea di contrapposizione al P.C.I. con lo scopo di riequilibrarne i rapporti di forza. Se poi aggiungiamo il fatto che dal 1983 al 1987 Craxi fu Capo del Governo e che la Giunta della Regione Lazio ebbe come Presidenti, dalla fine degli anni ’70 e per oltre un decennio, Santarelli, Landi, Panizzi, Montali e poi ancora Landi, tutti rigorosamente socialisti, allora diventa quasi degno del signor De Lapalisse pensare che certi rapporti di unità a sinistra stavano irrimediabilmente finendo e che la linea Craxi, finalizzata ad altri interessi, non era compatibile con alleanze a sinistra, tanto è vero che nel 1985 Angelo vince le elezioni alla guida di una lista DC, PSI, PSDI.
Così il figlio Daniele ha descritto gli ultimi impegni di Angelo: “Alle elezioni del 1990 è di nuovo in lista, per mettere a disposizione la sua enorme esperienza amministrativa come Consigliere Comunale: in questa legislatura riveste anche il ruolo di Assessore nella Comunità Montana “Monti della Tolfa” e si deve a lui la realizzazione dell’attuale arredo di tutta l’Aula Consiliare del Comune di Allumiere.
L’attività politico-amministrativa termina con la stagione di Tangentopoli, perché, per una persona che ha fatto dell’onestà e della trasparenza i principi fondanti della propria vita, la delusione per le inchieste giudiziarie, che hanno travolto il Partito Socialista italiano, è così profonda da spingerlo a lasciare la politica
Solo il tempo di ricoprire per qualche mese la carica di Presidente dell’U.S. Allumiere Calcio, poi il suo impegno a favore della comunità di Allumiere, la sua professione di insegnante e, purtroppo, anche la sua salute terminano nel 1997, quando una mente così brillante viene piegata dal Morbo di Alzheimer, che lo porterà alla morte a soli 63 anni, il 3 marzo 2005.

A noi, al di là di ogni considerazione politica che peraltro, in rapporto ai tempi che viviamo, suonerebbe fuori luogo e non rapportata ai valori etici e morali che uomini di quegli anni seppero trasmettere, resta il ricordo di una persona perbene, di un politico onesto e di un amico nei cui confronti, ed in modo reciproco, ho ed abbiamo condiviso aspirazioni, ideali ed un tratto di vita.
Cari Giulia, Daniele ed Enrico potete e dovete essere fieri di Angelo e dire a volto alto e voce ferma di aver avuto un grande marito ed un grande padre, un uomo che aveva assimilato il pensiero di Montesquieu in merito all’esercizio della libertà, che per lui ed altri giusti consisteva, in modo ferreamente non derogabile, nel diritto di fare tutto quello che le leggi permettono.

Infiniti ringraziamenti a Franco Pierini e Giulia Bonamici per la messa a disposizione del materiale fotografico.

di Pietro Lucidi