Libertà di stampa: rapporto di Ossigeno per l’informazione 2022

La minaccia ad un giornalista è una minaccia alla libertà di stampa. Se consideriamo i dati dei primi nove mesi del 2022, dati del Ministero dell’Interno:

https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-12/report_9_mesi_2022.pdf

possiamo leggere che sono stati 84 gli episodi intimidatori denunciati alle Forze di polizia così ripartiti: 

  • 46 socio-politici pari al 56% – di cui 10 tramite web
  • 9 criminalità organizzata pari al 11% – di cui 3 tramite web
  • 29 altri contesti pari al 34% – di cui 11 tramite web

Sono 16 le regioni italiane in cui i giornalisti nel corso dei primi 9 mesi del 2022 hanno subito episodi di intimidazione. In testa alla classifica troviamo il Lazio con 18 casi di intimidazione, seguito dalla Lombardia con 15, Campania con 10, Calabria con 8, Toscana con 6, a chiudere la Basilicata con 1 caso.

Nei 24 casi segnalati via web si può notare come i social network più utilizzati sono, Facebook con 9 episodi, Instagram con 6 episodi, Twitter con 1 episodio, mail e/o altri contenuti online con 7 episodi, negli altri casi il modus operandi è stato:

  • minacce verbali (16)
  • aggressioni fisiche (15)
  • scritte ingiuriose/minacciose (12)
  • danneggiamenti (7)
  • invio di oggetti/proiettili (5)
  • missive minatorie (5)

Nei primi 9 mesi del 2022, il 19% degli 84 casi è stato censito ai danni di sedi di redazioni giornalistiche o altri immobili ovvero di troupe non meglio specificate. L’88% degli 84 casi totali ha visto coinvolti, in qualità di vittime, 74 professionisti dell’informazione, di cui 21 donne (28%) e 53 uomini (72%).

Nelle 5 regioni sopracitate (Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Toscana) si sono verificati 57 episodi di intimidazione su un totale di 84 con una percentuale del 68% dei casi. In merito alla matrice 5 casi sono riconducibili alla Criminalità Organizzata 27 a questioni Socio/Politiche e 25 ad altri contesti.

Nella seguente tabella aggiornata al 31 gennaio 2023 gli episodi di intimidazione riportati da “Ossigeno per l’informazione”:

Il presidente Alberto Spampinato di Ossigeno si augura che, l’allarme venga raccolto, e afferma: “Capire il fenomeno e il suo andamento è utile alfine di intensificare le attività di sensibilizzazzione sia del mondo dell’informazione, giornalisti, che della politica tutta, solo così si possono prendere le misure, ciscuno per la propria parte, volte a ridurre notevolmente gli eposidi di intimidazione. Le intimidazioni e le minacce ai giornalisti indeboliscono la libertà di informazione e danneggiano la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, al pari di una malattia che, se non curata o trascurata, può degenerare causando danni peggiori peggiori all’organismo. Ed è forse ciò che sta accadendo”.

 Livia Scatolini

 

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