Casorati e il Realismo magico

“La passione per la musica nacque in me improvvisa e senza giustificazione” amava ripetere Felice Casorati, il pittore nato a Novara nel 1883. Era in grado di mettere la musica nei suoi quadri, tra i maggiori esponenti del Realismo magico. Un artista che recuperava la centralità della figura umana e del senso degli oggetti.

Colpito da una malattia nervosa e di costituzione debole, dovette lasciare il pianoforte.

“Mio padre, per consolarmi dell’abbandono del pianoforte e dei miei studi prediletti, mi regalò una grande scatola di colori…il demone della pittura mi prese e non i lasciò più”.

Casorati, non ubbudì in toto ai medici, ma continuò a suonare il pianoforte. Ma iniziò a dipingere. Nei suoi quadri ci sono tantissimi riferimenti musicali e alle armonie che suscita.

Per questo si usa dire che nei suoi quadri risuonano ideali e grandiose sinfonie. La sua ricerca dello stile e del colore, mette in risalto, nelle sue composizioni orchestrate con equilibrio dei toni, il ritmo della luce nello spazio.

Casorati aveva l’esigenza di suonare, fino allo sfinimento. Così poteva trasformare le sue note in pennellate di colore avvolte dalla luce. Disponeva sulle tele, in modo chiaro e ordinato, la figura della persona, ma anche gli oggetti, ognuno al suo posto. Tutto in armonia con la complessità del dipinto. Niente fuori posto o che potesse in nessun modo alterare l’equilibrio deo soggetto. Il Realismo magico, che cattura lo sguardo, tanto che l’osservatore non riesce a distaccare. Preso da un fascino misterioso, si percepisce nelle sue opere, personaggio quasi bloccati, in pose di tonalità armoniche, che mescolano il ritmo della musica alla forza del colore. Pennellate di grande amore per la realtà, fanno di Casorati un artista che sceglie strade legate alla percezione soggettiva. Ogni dipinto racconta una storia in cui l’evoluzione del pittore è evidente dai volumi ben definiti e dalla immobilità delle figure. I nudi, Casorati, predilige dipingerli di schiena, per pudicizia, ma anche per rispetto e sobrietà del suo Realismo magico, in cui la perenne ricerca di purezza è l’equilibrio stesso del quadro. Casorati, voleva che l’immagine della natura, di per sé fugace, potesse essere percepita “come eterna”, capace cioè di svelare una realtà più alta è segreta.

Emanuele Caldarelli

 

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