Danza, è tempo di saggi per gli allievi delle scuole

Grida gioiose di bambine in tutù, suono di bombolette spray per i corridoi dei camerini, genitori impazienti di osservare i loro gioielli sul palco, silenzio dei più grandi, odore di lacca, brillantini, pece e panini, pressione nell’aria, è tempo di saggi.

È tempo di cuori che battono all’impazzata, è tempo di grandi emozioni, di musica, luci e fumo, è tempo di abbracci commossi e sorrisi di conforto, è tempo di paure vinte e gioie condivise, è il tempo giusto per aprirsi al mondo e mostrare se stessi.

“Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei”. Scriveva così la ballerina canadese Melissa Hayden che per diversi anni è stata la prima ballerina del New York City Ballet.

È allora questa l’importanza del “giorno del saggio”, il momento più atteso dell’anno per gli allievi delle scuole di danza, il momento in cui si tolgono le mani dagli occhi e gli scudi dal cuore. È forse per questo che le gambe tremano prima di salire sul palco ma si arrestano sotto i riflettori, perché il desiderio di mostrarsi supera la paura di farlo grazie al movimento, lo strumento migliore per farsi scoprire.

Con la danza “stabiliamo un linguaggio universale e familiare a tutti” scrive l’ex ballerino argentino Julio Bocca, “con essa risparmiamo parole che magari altri non capirebbero”.

Luna Zuliani

 

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