4. Salina, i film e i giorni. Diario di un festival

17 settembre. Ultimo giorno della XVII Edizione del Salina Doc Fest. Ma forse anche ultima edizione tout court, nel senso che nei prossimi anni non ci sarà proprio più. Alla fine della lunga e intensa giornata, infatti, la fondatrice, presidentessa, direttrice artistica del Fest Giovanna Taviani ha ufficialmente annunciato dal palco il suo ritiro. Ora spetta ai tre Comuni di Salina, ossia Santa Marina, Malfa e Leni, insieme alle associazioni imprenditoriali e culturali dell’isola, trovare una possibilità di proseguimento, con un mantenimento del livello di qualità, una necessaria riformulazione sul piano dell’organizzazione e del finanziamento, di un passaggio di consegne ad altre, alte figure di direzione. Non è un compito facile, perché la profusione di energie, idee, coinvolgimento personale rappresentato in tutti questi anni da Giovanna Taviani sembra al momento ineguagliabile.

Mattina. Malfa, Centro Congressi. Ultimi due film in concorso. Touché, di Martina Moor e Debutto, di Laura Schimenti, Gianluca Donati, Andrea Zurlini.

Ore 10 Touché. La regista Martina Moor segue per diversi anni la vita sportiva e privata della schermitrice italo-brasiliana Nathalie Moellhausen. La campionessa ha vinto i due ori di due Campionati Mondiali, nel 2009 e nel 2019. La particolarità è che li ha vinti sotto due bandiere e due tute da scherma diverse: la prima medaglia con l’Italia, la seconda con il Brasile. Le è sempre sfuggito invece l’oro olimpico, e questo è divenuto per lei una disperazione, un’ossessione. Ci riprova nelle prossime Olimpiadi del 2024 a Parigi. È la sua ultima possibilità, avendo raggiunto a quella data i suoi 39 anni. Il film è il racconto della forza, ma anche del tormento della sua volontà di raggiungere questo traguardo. Potremmo anzi dire volontà di potenza, secondo la nota espressione filosofica di Friedrich Nietzsche. È la volontà che caratterizza l’intera nostra civiltà occidentale, dominante ormai da tempo sull’intero pianeta. Perciò la gloria, le pene, i fallimenti sportivi e personali di una campionessa non possono che essere sotto il segno di quelli collettivi della società.

Ore 12 Il Debutto. Si tratta del debutto discografico e cinematografico della settantenne Clara Salvo. Anche se lei, in realtà, è una antropologa, ricercatrice del Folk Studio siciliano e del Canzoniere Popolare, cantante fin dagli anni ’70 di brani di lotta nel vivo dei movimenti e delle manifestazione di protesta di quegli anni. Molte altre sono state le sue attività, tra cui quella di ristoratrice a Selinunte. Ora vive a Palazzolo Acreide e sostiene i due suoi nipoti nello studio della musica e nella pratica dello strumento. Il film sono le sedute di registrazione in studio di questo disco, accompagnate dalla chitarra e dalla voce di Francesca Martino, e con alcuni suoi compagni di allora, di lotta, di canto e di cunto, come Enrico Stassi e Gaspare Perricone. E il film è davvero un cunto, di memoria, e attualità, dato che il suo canto risuona sempre al presente.

Santa Marina. Pomeriggio, ore 15. Appuntamento con il film capolavoro di Firouzeh Khosrovani Radiografia di una famiglia, del 2022. Storia della sua famiglia che è attraversata da quella dell’Iran, nel tramonto del Regno dello Scià di Persia Reza Pahlavi e l’affermazione della Repubblica Islamica dell’Ayatollah Khomeyni. Il padre mente laica, critica, aperta alla modernità, radiologo in Svizzera. La madre che torna a Teheran e diventa fervente sostenitrice del nuovo regime, partecipando a tutte le sue attività. Il film ha la prerogativa di essere raccontato con la forza unica delle immagini, non solo familiari, ma anche di repertorio precedenti e successive a quel brusco mutamento del suo Paese e della sua famiglia. Dopo questo film l’autrice è stata arrestata, insieme a un’altra regista, anche se poi rilasciata, ma sempre sotto sorveglianza anche all’estero per quanto occulta. Dopo il film un incontro con il pubblico, condotto da Antonio Pezzuto, che ha posto alla regista una fitta griglia di domande sul suo cinema, quello nel suo Paese, nella relazione con l’attuale forma di potere. Anche il pubblico ha poi interloquito con lei, che ha risposto sempre con suadente precisione e grazia. Firouzeh, che significa turchese, ha letteralmente conquistato il Salina Doc Fest, con la sua opera e la sua personalità. L’altra personalità artistica e umana che ha conquistato il Fest è la piccola grande Etta Scollo, cantante, ricercatrice, dalla cultura non solo musicale sconfinata.

Sera. Ore 21.30 Malfa, Piazza Centrale. Proclamazione ufficiale dei vincitori della XVII Edizione del Salina Doc Fest, secondo le due giurie del Concorso. Giuria Studenti Dams Roma Tre, e quella rappresentata da Francesca Marciano, John Vignola, Anastasia Piazzotta. È seguito un concerto di Clara Salvo, la settantenne cantante popolare siciliana presente al Concorso del Fest con un film su di lei, Il debutto. Poi la proiezione del film vincitore.

– Premio Palumbo al Miglior Documentario a Touché, di Martina Moor.

– Premio Mediafenix al Miglior Montaggio a L’Expérience Zola, di Gianluca Mattarrese.

– Premio Signum Studenti Dams Roma tre ad After the Bridge, di Marzia Toscano e Davide Rizzo.

Minime considerazione personali: pienamente d’accordo solo con il premio assegnato dagli studenti del Dams Roma Tre. Non perché non meritasse un riconoscimento il vertiginoso montaggio del film L’Expérience Zola. Ma semplicemente perché questo è un film narrativo, di vera e propria fiction. Indubbiamente bellissimo, da mettere nella normale programmazione delle sale cinematografiche, consigliandone la visione come imperdibile, ma un po’ troppo oltre i confini, il carattere e l’originaria cifra di questo Fest. Giustissimo gli fosse offerta una vetrina, ma doveva essere fuori del Concorso. La stessa cosa per il vincitore. Pur rispondendo pienamente al genere documentario, e anche di alta qualità, qui si avverte troppo l’impatto economico-produttivo e lo spirito affermativo, la volontà di potenza, che non è certamente quello di chi non ha voce. Meritevole invece per me The Land you belong, di Elena Rebeca Carini. Le scelte delle giurie, però, sono per definizione insindacabili, e in questo senso vanno pienamente accettate, rispettate. Anche da qui scrive e firma.

Riccardo Tavani

 

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