Mimmo Lucano: giustizia è fatta

“C’è un giudice a Reggio Calabria. La Corte d’appello reggina ha assolto Mimmo Lucano (e con lui, i suoi collaboratori di Riace) da tutte le accuse contestate, salvo la (ritenuta) falsa attestazione di un controllo in realtà non intervenuto su alcune spese in vista della liquidazione del contributo prefettizio (rischio del mestiere per ogni sindaco e, comunque, peccato veniale sanzionato con una pena di un anno e sei mesi di reclusione coperta da sospensione condizionale e in attesa del definitivo giudizio della Cassazione). E lo ha fatto con la formula più ampia: perché il fatto non sussiste”. Così scrive Livio Pepino, già magistrato e presidente di Magistratura democratica, su volere la luna.

Il fatto non sussiste per le accuse di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e trasporto rifiuti e tanti altri reati per cui era stato condannato. La Corte di appello di Reggio Calabria ha assolto l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, da tutti i reati gravi. Ribaltando la sentenza di primo grado che aveva condannato Lucano a 13 anni di carcere, ridotta a un anno e sei mesi.

“Giustizia è stata fatta nei confronti di un uomo che ha sempre operato nell’unico e esclusivo interesse del bene comune e della difesa dei più deboli. Non ha caso nelle nostre arringhe parlavamo di “accanimento non terapeutico” nei confronti di Lucano e di uno stravolgimento dei fatti anche dovuto a un uso distorto delle intercettazioni” dicono gli avvocati di Mimmo, Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua “ oggi è stata ristabilita la verità dei fatti riquadro un uomo che ha sempre agito in maniera disinteressata. Esiste un giudice anche in Calabria”.

Una sentenza molto attesa dalle associazioni di accoglienza, da Libera, da cittadini e attivisti, perché rimette al centro la questione dei migranti e del loro coinvolgimento attivo nella vita sociale sui territori ospitanti. Il modello Riace, preso ad esempio di accoglienza partecipata, ridiviene riferimento per tutte le associazioni cooperanti.

Il processo a Mimmo serviva per rimettere in discussione la pratica della accoglienza e far passare come illegale alcune pratiche. Ora tutto può riiniziare con un entusiasmo più forte aiutando veramente ad accogliere per condividere. 

Claudio Caldarelli

 

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