25 Novembre…

Il Sindacato cronisti di Roma e il Gruppo cronisti della Lombardia annunciano la loro adesione alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2023 e lanciano un video Decalogo contenente alcune delle principali espressioni da evitare nelle notizie di cronaca su femminicidio, stupro e molestie, e qualsiasi altra forma di abuso.

Il Decalogo, in linea con la Dichiarazione di Venezia su come parlare di violenza di genere pubblicata nel 2017, contiene le espressioni più comunemente utilizzate dalla stampa, dalle radio e dalle emittenti televisive, che di fatto forniscono all’autore una difesa assente o indiretta. Un femminicidio.

Si va dal “in preda a un raptus” (espressione fuorviante perché esclude la premeditazione) all’”amore criminale” (l’assassino non ama), ed espressioni simili come “delitto passionale” e “accecato dalla gelosia” (il sentimento non esimente), le varie qualificazioni della vittima “estroverso”, “vivace”, fino all’uso ripetuto di aggettivi possessivi (“la sua fidanzata”, “sua moglie”, e non “fidanzata” o “moglie”).

<Un uso corretto, sobrio e rigoroso del linguaggio > affermano Fabrizio Peronaci e Fabrizio Cassinelli, presidenti del Sindacato cronisti romani e del Gruppo cronisti lombardi, <Può avere un ruolo decisivo per sradicare i residui della cultura maschilista che purtroppo ancora oggi, non di rado, influisce negativamente su una corretta narrazione dei fatti. L’invito è quello di aderire al decalogo e a implementarlo>.

Aurora Ercoli

 

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